13 Ottobre 2025
Il GdI ha intervistato Pietro Labriola, Amministratore Delegato di Tim a margine del 40mo Convegno di Capri dei giovani imprenditori di Confindustria:
"Giornate come queste sono importanti per poter dibattere e confrontarsi in maniera pragmatica. Devo dire che oggi una delle cose che mi porto a casa in termini positivi è che abbiamo volato poco in alto e abbiamo cercato di lavorare sul pragmatismo e su quelli che sono gli elementi e problemi che vanno indirizzati. Uno su tutti: accelerare in Europa sulla definizione di quelli che sono i percorsi verso il digitale e ridurre il numero di regole perché a volte le regole possono strozzare lo sviluppo dell'economia"
"I data center, nei quali gireranno tuttii servizi cloud, hanno un 10% del proprio costo che è legato all'energia. Se l'energia in Italia costa il doppio rispetto all'estero avremo due possibilità o avere i costi di questi servizi del 5% più alti rispetto agli altri Paesi, oppure avere questi servizi a un prezzo allineato a quello europeo ma con le aziende che non avranno gli introiti sufficienti per investire".
"Questo diventa importante perché il futuro del digitale gira attraverso anche i data center e le competenze. Che cosa potrebbe succedere? Che questi data center vengano localizzati al di fuori del perimetro nazionale e questo farà sì che avremo un ulteriore problema di giurisdizione e lo sviluppo di tutto l'ecosistema intorno, e quindi le competenze, avverranno fuori. Però ripeto, la cosa importante è comprendere che questo non è un tema dell'Italia, è un tema dell'Europa: l'Europa deve recuperare il gap nei confronti degli Stati Uniti, della Cina e dell'India.
Poi, all'interno dell'Europa, l'Italia ha un delta da recuperare, ma è importante che oggi l'Europa si muova.
Sovranità è uno degli elementi chiave. Non possiamo permetterci che i dati che vengono messi nel cloud appartengano ad una specie di ambasciata digitale soggetta a giurisdizioni al di fuori del territorio nazionale.
Cercare di avere le idee chiare di quello che è il punto da raggiungere è fondamentale e questo è valido anche a livello europeo, in termini di politiche industriali".
"Dobbiamo fare attenzione a ricordarci che non possiamo essere lenti nel prendere decisioni; non possiamo fare analisi di mercato che durano due anni per le regole dei prossimi quattro. Sarebbe come guidare un'auto guardando solo uno specchietto retrovisore. Guardare solo avanti non è sufficiente, guardare solo dietro è certezza di non successo".
"Tim Enterprise diventerà il polo del digitale e del cloud italiano.
Il Brasile? Non andava venduto a suo tempo. Ricordo a tutti che quando dicevo che non andava venduto valeva dodici reais. Sapete quanto vale oggi Tim Brasil? 22 reais".
"Debbo dare atto ad ACN che sta lavorando alacremente per definire meglio le regole, già per porre degli obblighi per cui alcune informazioni per alcune aziende strategiche siano residenti sul cloud sovrano, del quale la chiave di crittografia sia in mano a degli operatori nazionali, già è un primo passaggio importante".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia