26 Settembre 2025
Sono tre giorni di fermento per la Germania. Dal 25 al 27 settembre, infatti, è in corso la più grande esercitazione militare dalla fine della Guerra Fredda, la "Red Storm Bravo", ad Amburgo, che conta più di 500 soldati coinvolti. In questo frangente, Berlino simula un attacco "da est sui Paesi Baltici". In parole più oneste, una presunta offensiva da parte del "nemico inesistente" russo.
Ad Amburgo, dal 25 al 27 settembre, circa 500 soldati della Bundeswehr stanno partecipando all’esercitazione “Red Storm Bravo”, che trasforma la città anseatica in un teatro di guerra. L’operazione prevede movimenti notturni di convogli militari, simulazioni di attacchi e persino la gestione di manifestazioni di protesta.
Il porto di Amburgo, considerato nodo strategico della Nato, diventa in questo scenario la “porta d’ingresso” per rifornimenti e truppe dirette verso il fronte orientale, in caso di conflitto con la Russia. A fianco della Bundeswehr, partecipano aziende come Airbus e Blohm+Voss, insieme a Polizia, Vigili del Fuoco e Autorità locali.
Secondo la Bundeswehr, l’obiettivo è rafforzare la cooperazione civile-militare e preparare la Germania a possibili emergenze. Ma per molti osservatori e movimenti pacifisti, si tratta di un’esibizione di forza costruita su un nemico immaginario.
Le alleanze contro la guerra parlano chiaro: “Il Governo alimenta paure irrealistiche per giustificare il riarmo e l’integrazione sempre più profonda con la Nato”. Le proteste si moltiplicano sotto lo slogan “No al porto della Nato!”, denunciando l’uso della città come laboratorio di militarizzazione.
Mentre si inscena la guerra, la Germania sembra preparare la popolazione non alla difesa, ma all’accettazione di un conflitto che rischia di diventare profezia autoavverante, tra il rafforzamento della rete degli ospedali civili e il reinserimento della leva militare obbligatoria.
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