21 Settembre 2025
Almeno 71 i palestinesi rimasti uccisi oggi, 21 settembre, durante i raid israeliani a Gaza, dove il genocidio compiuto dall'Idf non si ferma e prosegue con "pesanti bombardamenti" soprattutto a Gaza city. Il bilancio delle vittime sale drammaticamente: tra gli oltre 70 civili morti sotto i raid aerei, cinque erano richiedenti aiuti. Altri 304 i feriti invece, secondo quanto riportato da fonti del Ministero della Salute dell'enclave. Il bombardamento più grave è stato quello ad un gruppo di abitazioni residenziali nel quartiere di Sabra, contro persone recentemente evacuate dalla zona di Zeitoun.
Numeri drammatici registratisi solo nelle ultime 24 ore di oggi, 21 settembre, e che fanno salire il bilancio complessivo delle vittime della guerra israeliana di 65.283 persone e il ferimento di 166.575 civili. Il Ministero ha inoltre aggiunto che quattro corpi sono stati recuperati dalle macerie di precedenti attacchi israeliani. Altre quattro persone inoltre sono morte per denutrizioni e fame, portando così il numero delle vittime per queste cause, da inizio guerra, a 440 di cui 147 bambini. La strage israeliana sulla Striscia di Gaza raggiunge numeri folli, mentre per la prossima settimana è fissata a New York l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dove quasi 150 Stati hanno già annunciato di voler riconoscere formalmente lo Stato Palestinese. Oggi anche il presidente turco Erdogan è intervenuto sul tema del riconoscimento palestinese poco prima di partire per l'apertura della nuova sessione dell'Assemblea stessa. "Porre fine alla tragedia umana a Gaza e instaurare una pace duratura è nostra responsabilità umanitaria e di coscienza" ha affermato Erdogan rilanciando come una soluzione alla questione palestinese sarà possibile solo se tutti saranno trattati "in modo equo e paritario". "Se - aggiunto - come comunità internazionale crediamo nell'ideale di stabilire la pace e la sicurezza internazionale, Israele deve essere pressato per la pace, (...) e deve essere chiaramente dimostrato che non è al di sopra della legge". Erdogan, sottolineando come il sostegno alla Palestina è forte, ha però puntato il dito contro l'Onu definendolo ormai "incapace di adottare misure" adeguate contro il conflitto. Intanto è atteso per oggi pomeriggio l'annuncio del riconoscimento dello Stato palestinese da parte del premier britannico Keir Starmer dopo che ne aveva annunciato la decisione diplomatica lo scorso luglio.
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