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Belgio, 2 soldati israeliani accusati di crimini di guerra e contro l'umanità: avevano esposto bandiera Idf a Tomorrowland - VIDEO

I militari, fermati al Tomorrowland, sono accusati di genocidio e torture a Gaza: per la prima volta un Paese UE applica la giurisdizione universale contro crimini israeliani

20 Luglio 2025

In Belgio, 2 soldati israeliani sono stati accusati e indagati da un tribunale locale per crimini di guerra e contro l'umanità. Questo in seguito all'esposizione da parte dei due di una bandiera dell'Idf al Tomorrowland, il festival di musica techno che si tiene ogni anno a Boom.

Belgio, 2 soldati israeliani accusati di crimini di guerra e contro l'umanità: avevano esposto bandiera Idf a Tomorrowland

Due soldati israeliani della brigata "Givati" sono stati arrestati e interrogati domenica 20 luglio dalla polizia federale belga durante il festival Tomorrowland, nella cittadina di Boom. I due, identificati come membri dell’unità nota per la repressione a Gaza, esponevano la bandiera della brigata quando sono stati fermati su ordine della procura federale, a seguito di una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation (Hrf) e dal Global Legal Action Network (Glan).

Le accuse nei loro confronti sono gravissime: crimini di guerra, genocidio, attacchi contro civili, torture e deportazioni forzate nella Striscia di Gaza, basate su prove raccolte dalle Ong e sul ruolo documentato della brigata "Givati" nell’assedio e nella distruzione sistematica del territorio palestinese. I due militari sono stati interrogati e rilasciati, ma restano formalmente indagati nell’ambito di un procedimento penale già avviato dalla magistratura belga, che ha agito in virtù della giurisdizione universale introdotta nell’aprile 2024 nel proprio codice penale: una norma che consente di perseguire crimini internazionali gravi, anche se commessi all’estero, in nome della tutela dei diritti umani e delle Convenzioni di Ginevra.

Si tratta del primo arresto di militari israeliani in un Paese membro dell’Unione Europea per crimini commessi a Gaza. Secondo le Ong promotrici della denuncia, questo passo "costituisce un precedente fondamentale" e potrebbe incoraggiare altri Paesi europei a far valere la giustizia universale. "Un messaggio chiaro: i responsabili dei crimini a Gaza non resteranno impuniti", ha commentato Hrf.

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