26 Giugno 2024
Ancora post choc da parte dei soldati israeliani. Dal 7 ottobre ad oggi sono svariate le segnalazioni alla Corte dell'Aja su alcuni contenuti pubblicati dall'esercito israeliano. "Siamo qui a Rafah. Non ci fermeremo finché non avremo bruciato tutta Gaza". Sono le parole di un soldato israeliano del Sereyet Givati (la brigata di fanteria Givati, unità speciale formata nel 1948, smantellata nel 1956 e ricostituita nel 1983 durante la prima guerra del Libano e poi dal 2000, dopo il ritiro dal Libano, di stanza a Gaza) mentre dava alle fiamme una casa a Rafah pochi giorni fa. Parte di questi video sono stati ripubblicati dal giornalista freelance palestinese Younis Tirawi: da mesi una delle sue battaglie è denunciare le violenze contro la popolazione civile della Striscia.
I post e i video in questione sono finiti anche sul tavolo della Corte penale internazionale con l’obiettivo di dimostrare il genocidio. Nei vari post, compare anche la dichiarazione choc di un tenente colonnello della Givati Bigade ha ripetutamente invitato l’esercito a "spazzare via Gaza", ha dichiarato che nella Striscia "non ci sono innocenti" e ha invitato a chiamare gli arabi "figli di Satana".
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