22 Ottobre 2025
Questa mattina un uomo di circa 70 anni ha aperto il fuoco e causato un incendio davanti al Parlamento a Belgrado, in Serbia. Le fiamme hanno avvolto una delle tende del campo allestito nei mesi scorsi dagli studenti filogovernativi, sostenitori del presidente Aleksandar Vučić, in risposta alle proteste che da quasi un anno attraversano il Paese balcanico.
Durante l’agguato sarebbe stato ferito un uomo di 57 anni, ora in gravi condizioni. Il ministro della Salute Zlatibor Loncar ha condannato l'episodio, aggiungendo: "Un uomo ha sparato contro chi la pensa diversamente, contro chi si oppone ai continui blocchi illegali e si batte per il ritorno a una vita normale, che consenta a chi lo vuole di lavorare studiare e muoversi liberamente". Dopodiché ha anche aggiunto di non potere assicurare che il ferito sia fuori pericolo perché dovrà essere sottoposto a un'operazione complessa.
L’assalitore è stato individuato e fermato dalle autorità competenti. Si chiama Vladan Andjelkovic nato e residente a Belgrado. Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha dichiarato che l'uomo, pensionato dal 2009, è in possesso di due pistole regolarmente registrate. Secondo le prime indagini, il 70enne avrebbe avuto un diverbio a sfondo politico con persone che sostenevano che "la Serbia non debba essere bloccata e che debba funzionare, operare e andare avanti". Su quanto accaduto si è espresso lo stesso Vučić che ha definito l’agguato un "grave atto terroristico". In un intervento in diretta televisiva, ha aggiunto: "La vendetta non porta mai nulla di buono".
Vučić ha asserito di aver sentito dell'intenzione di manifestazioni contro il movimento di protesta già per stasera e domani. "Io chiedo di non tenere tali raduni, chiedo di non fare nulla, e di lasciare che gli inquirenti facciano le loro indagini".
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