Martedì, 21 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Gaza, Idf delimita la "linea gialla", piano Usa e Israele per zona "Hamas free", Tel Aviv: "Spareremo a chi si avvicina" - VIDEO

La costruzione del muro consiste in blocchi di cemento gialli alti oltre 3 metri e sormontati da pannelli dipinti del medesimo colore. La disposizione però è di ogni 200 metri sicché il rischio per i civili di non avvedersi del superamento della linea aumenta notevolmente

21 Ottobre 2025

Oltre 3 metri di altezza di blocchi di cemento colorati di giallo. Su di loro, pannelli informativi del medesimo colore. Blocchi e pannelli dispostsi a 200 metri gli uni dagli altri. A poco più di una settimana dalla firma ufficiale degli accordi "di pace" a Gaza, Israele ha dato il via all'opera di costruzione della cosiddetta "linea gialla" ("yellow line"), un muro di confine volto a "chiarire" una volta per tutte le "aree di controllo israeliane" nella Striscia.

Gaza, Idf delimita la "linea gialla", piano Usa e Israele per zona "Hamas free", Tel Aviv: "Spareremo a chi si avvicina" - VIDEO

È un muro, una linea di demarcazione attraverso cui Israele non sono può rivendicare sotto il suo controllo un'area precisa della Striscia secondo precise (e concordate) dinamiche di appropriazione territoriale, ma rendere tale fazzoletto di terra "esclusivo", sottoposto a pieno e inderogabile controllo militare. Ora, per i folli piani israeliani, Hamas non ha più scuse: chiunque superi la "linea gialla" - civili inclusi - sarà considerato un obiettivo diretto. È l'avvertimento lanciato dal ministro della Difesa Yisrael Katz direttamente ai vertici di Hamas, esigendo il ritiro immediato di chi si trovi oltre quella soglia escludente e ribadendo la piena responsabilità dei miliziani qualora dovessero accadere incidenti. Nessun avvertimento ulteriore sarà dato contro chi si farà trovare oltre il perimetro giallo: si passerà all'azione per garantire all'Idf "libertà e rapidità contro potenziali minacce". De iure l'obiettivo è ostacolare in tutti i modi che Hamas torni ad avere controllo e garantire fatidiche "zone di sicurezza" ai soldati israeliani durante una fase di progressivo ritiro, ma de facto il muro giallo risponde a precise strategie di conquista. La geografia militare del conflitto (o meglio, della "Guerra di Redenzione", come l'ha ambiguamente promossa Netanyahu) cambia e la barriera, dal colore in sé "segnaletico", costituisce per Israele la strategia di deterrenza visiva e psicologica contro i miliziani.

La linea rappresenta però anche un significativo ostacolo per i civili giacché intere zone - a discrezione delle "esigenze tattiche" israeliane - sono state dichiarate off limits (e "kill zone"), anche quelle dove molti palestinesi hanno casa e beni essenziali. La cosiddetta "linea gialla" sancisce così il controllo del 53% della Striscia ad est, mentre ad ovest i civili vivono tra Hamas e la devastazione di due anni di guerra. Per gli americani, dietro il cui consenso si sono mossi i lavori, questa occupazione israeliana - che potrebbe convertirsi da "temporanea" a permanente - dovrebbe rappresentare il deterrente per fare pressing su Hamas e il suo disarmo. Altra narrazione giustificante è la creazione, dietro le barriere, di una "zona sicura" ("safe zone") tanto per l'Idf quanto per i civili desiderosi di scappare da "Hamas e dal terrorismo". Intanto però ieri, 20 ottobre, tre persone sono state uccise vicino alla linea di confine a Tuffah (Gaza City). E altri civili ancora sono morti totalmente ignari della collocazione geografica del confine che, oltre ad essere "mobile" a seconda di esigenze israeliane, lascia "buchi vuoti" a intervalli di ogni 200 metri

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti