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Gaza, ex premier israeliano Olmert boccia piano Trump: "Non è accordo di pace, serve a creare governo tecnico che impedisca ritorno di Hamas"

Ha inoltre sottolineato come Trump stia ora esercitando tutta la sua influenza su Benjamin Netanyahu, affinché accetti condizioni che, a suo avviso, avrebbe dovuto accogliere già un anno fa: «Non c’è nulla di veramente nuovo nella proposta americana»

12 Ottobre 2025

Israele, l'ex premier Olmert: "Netanyahu e i suoi fanatici non vogliono distruggere Hamas ma cacciare tutti i palestinesi e annettere i territori allo stato ebraico"

Ehud Olmert, fonte: Twitter @clashreport

L’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert ha espresso forti riserve sul piano promosso dal presidente statunitense Donald Trump per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Intervenuto alla trasmissione In Mezz’Ora su Rai 3, Olmert ha chiarito fin da subito il suo punto di vista: «Questo non è un accordo di pace, non ci illudiamo. È un piano per fermare i combattimenti, liberare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi, instaurare un governo tecnocratico e creare una forza di sicurezza che rimpiazzi Israele sul terreno, evitando il ritorno di Hamas».

Gaza, ex premier israeliano Olmert boccia piano Trump: "Non è accordo di pace, serve a creare governo tecnico che impedisca ritorno di Hamas"

Secondo Olmert, il piano rappresenta una manovra temporanea e insufficiente per affrontare le cause profonde del conflitto. Ha inoltre sottolineato come Trump stia ora esercitando tutta la sua influenza su Benjamin Netanyahu, affinché accetti condizioni che, a suo avviso, avrebbe dovuto accogliere già un anno fa: «Non c’è nulla di veramente nuovo nella proposta americana», ha detto l’ex premier, evidenziando il carattere già noto delle misure contenute nel piano.

Olmert ha poi ribadito la necessità di andare oltre le soluzioni d’emergenza e costruire un percorso politico duraturo: «Serve un passo ulteriore, che consiste nell’avviare un dialogo diretto tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese. Senza un’intesa politica vera, il conflitto tornerà inevitabilmente».

L'ex premier sottolinea così come il "piano di pace" di Trump non sia volto alla fine del conflitto, ma a uno smantellamento di Hamas, lasciando Gaza libera dagli antagonisti di Israele. In questo modo il governo di Tel Avivi potrà riprendere il suo piano di espansione ed annessione della Striscia quando lo riterrà opportuno.

Infine, ha riconosciuto a Trump un ruolo potenzialmente decisivo nel processo di pace: «Se davvero vogliamo avvicinarci alla soluzione dei due Stati, oggi l’unico leader con il peso necessario per guidare questo processo è proprio il presidente degli Stati Uniti». Un’affermazione che riflette, pur tra le critiche, la consapevolezza dell’influenza determinante di Washington nella regione.

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