05 Maggio 2025
A soli 19 anni, Tilly Lockey ha compiuto un passo destinato a entrare nei libri di storia della tecnologia e del coraggio umano. È la prima persona al mondo ad utilizzare mani bioniche wireless di ultima generazione, dispositivi rivoluzionari capaci di replicare con incredibile precisione movimenti e funzionalità della mano umana. Un traguardo impensabile fino a pochi anni fa, che oggi diventa realtà grazie all’unione tra scienza, determinazione e spirito pionieristico.
La sua storia comincia con una tragedia: Tilly perde entrambe le mani all'età di 15 mesi, colpita da una meningite fulminante. Ma fin da bambina, ha deciso di non permettere alla sfortuna di definire chi fosse. Ha lottato, ha studiato, ha ispirato, diventando una figura di riferimento non solo nel mondo della disabilità, ma anche in quello dell’innovazione tecnologica.
Questa settimana è tornata sotto i riflettori nel celebre studio della TV britannica per presentare il nuovo capitolo della sua vita e, in un certo senso, dell’umanità intera. Accanto a lei Joel Gibbard, ingegnere e fondatore di Open Bionics, la startup che ha progettato queste mani straordinarie. Insieme, hanno mostrato al mondo come la scienza possa servire la persona, e non il contrario.
Le nuove mani bioniche wireless non sono soltanto strumenti: sono estensioni del corpo e della volontà. Permettono movimenti fini, feedback sensoriali e sono persino personalizzabili nel design, permettendo a chi le indossa di esprimere anche la propria personalità.
"Mi sento più forte, più libera, più me stessa che mai", ha dichiarato Tilly. E guardandola muoversi con naturalezza, compiere gesti quotidiani un tempo impensabili, è difficile non crederle. Il suo sorriso, mentre interagisce con gli oggetti e con il pubblico, racconta una storia di rinascita e speranza.
Ma non è solo la sua vita ad aver cambiato rotta: Tilly sta contribuendo attivamente a scrivere il futuro. Collaborando con gli ingegneri, testando i prototipi, dando voce alle esigenze reali delle persone con disabilità, si sta affermando come co-creatrice di un nuovo modo di pensare il corpo umano e le sue potenzialità.
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