25 Febbraio 2025
Il presidente francese Macron si è recato alla Casa Bianca per un bilaterale con Trump: "La pace in Ucraina non può essere la resa del Paese. Nessuno vuole vivere in un mondo in cui vige la legge del più forte e i confini internazionali possono essere violati da un giorno all'altro. Il popolo ucraino ha resistito. Deve restare uno Stato sovrano. Non ci deve essere un mondo in cui si prevale con la forza. Lo dobbiamo alle famiglie ucraine. Ora serve una pace duratura".
Macron ha anche detto: “Ci siamo impegnati a costruire una pace duratura in Ucraina come europei”, chiedendo poi al presidente degli Stati Uniti la “protezione” americana in caso di dispiegamento di peacekeeper europei in Ucraina. E proprio sulle truppe da mandare in Ucraina dopo la pace il tycoon ha dato un'apertura, aggiungendo che una proposta simile andrebbe bene anche a Putin. "La mia missione e il mio mandato sono di porre fine a questa guerra abominevole. Potremmo pensare di inviare forze europee per mantenere la pace, sarebbe ottimo inviare peacekeeper. I paesi europei saranno coinvolti, noi forniremo sostegno? Sì, ma non ci sarà granché bisogno. Ci stiamo avvicinando a una soluzione e dovremmo essere in grado di raggiungere presto un accordo", dice, ipotizzando che la guerra "potrebbe finire in settimane se saremo intelligenti".
Macron ha asserito che una pace in Ucraina senza garanzie per la sicurezza "non terrà", "lo abbiamo già visto" in passato. Trump ha detto che l'incontro è stato "un passo avanti verso la pace in Ucraina". Trump ha detto di essere d'accordo col capo dell’Eliseo su "molte delle questioni più importanti", compreso il fatto che il conflitto potrebbe evolvere "in una terza guerra mondiale. Non permetteremo che ciò accada". Il presidente americano ha aggiunto anche che gli Stati Uniti non intendono contribuire alla ricostruzione dell'Ucraina: "Abbiamo già dato, 300 miliardi di dollari di aiuti sono abbastanza". Si tratta di una "una netta rottura con la politica estera del passato". "Usa e Francia hanno combattuto insieme in diversi conflitti e insieme metteremo fine alla sanguinosa guerra in Ucraina. Vorrei andare direttamente a un accordo, ma ci sarà prima un "cessate il fuoco".
Chi ha una linea diversa sull'invio di truppe in Ucraina è la Lega, che ancora una volta ha ribadito: "Soldati italiani al fronte? Not in our name. Se Macron vuole gettare benzina sul fuoco e alimentare l'escalation militare è un problema suo. Ora la priorità è raggiungere la pace, mettere fine al conflitto e sostituire la diplomazia ai fucili. Quindi all'ipotesi di mandare i nostri ragazzi a combattere in Ucraina rispondiamo no, assolutamente no", ha detto Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo.
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