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Sabotaggio Ponte di Crimea, spunta il VIDEO del drone subacqueo, Mosca: "Kiev è guidata dagli Usa"

Ponte di Crimea, Zelensky smentito dal suo consigliere: "Sono stati i russi". Ma i servizi segreti di Mosca provano il coinvolgimento di Kiev: "Nessun camion autobomba è stato un drone sottomarino"

09 Ottobre 2022

"E' solo l'inizio, tutto ciò che è illegale deve essere distrutto" ha detto Zelensky sul crollo del Ponte di Crimea, immediatamente smentito dal suo consigliere: "Sono stati i russi". Ma i servizi segreti di Mosca provano il coinvolgimento di Kiev: "Nessun camion autobomba è stato un drone sottomarino".

Sabotaggio Ponte di Crimea a Kerch: ministero dei trasporti russo mostra il video del drone ucraino-americano

Il ministero dei trasporti russo ha diffuso il video che mostra un drone sottomarino che segue il camion autobomba. Il drone avrebbe radiocomandato il camion autobomba sincronizzando l'esplosione col passaggio di un treno merce che conteneva del carburante. Un'operazione ben congegnata che richiede necessariamente l'utilizzo di un satellite oltre al rifornimento di un drone subacqueo capace di simili operazioni e quindi proverebbe il coinvolgimento di forze occidentali nel conflitto in Ucraina che ormai si sta drammaticamente estendendo anche al territorio russo.
La Crimea era già stata interessata da attacchi militari a partire dal 10 agosto 2022, con la distruzione di nove aerei militari e di munizioni conservate nella penisola. 

Sabotaggio Ponte di Crimea: giallo sull'identità del proprietario del camion

Il proprietario del camion-bomba esploso sul ponte di Crimea sarebbe stato identificato dalle autorità russe come Boris Yusubov, 33 anni, residente nella regione di Krasnodar. Lo riferisce il canale Telegram russo Mash, aggiungendo che, secondo i suoi familiari, l'uomo aveva venduto il mezzo, ma il nuovo proprietario non l'avrebbe reimmatricolato con il suo nome. Secondo un altro canale Telegram, Shot, il proprietario del veicolo sarebbe invece il 25enne Samir Yusubov. Secondo i suoi vicini, circa un mese fa era stata notata un'auto con targa ucraina parcheggiata vicino all'ingresso della sua abitazione. Stando alla fonte citata dall'account, il padre dell'uomo sarebbe stato fermato e interrogato dagli agenti dopo una perquisizione nell'abitazione del sospetto a Krasnodar, ma si sarebbe finora rifiutato di collaborare alle indagini.

Ponte di Crimea, il crollo e l'autogoal di Zelensky che si autoaccusa di aver commesso un crimine di guerra

Dunque il curioso scambio di accuse tra Kiev e Mosca segue ormai delle dinamiche consolidate ma che isolano la gaffe del presidente Zelensky il quale, ha commentato ieri mattina dicendo che "il crollo del ponte di Crimea è solo l'inizio, tutto ciò che è illegale deve essere distrutto". Il sabotaggio del Ponte di Crimea costituisce però un crimine di guerra che ha causato anche tre vittime civili e quindi le parole di Zelensky sono state un autogol. Per questo è stata affidata ai mass media ucraini la "pista russa": dopo l'attentato terroristico al Nord Stream che, per i mass media occidentali, sarebbe stata opera di Mosca, adesso anche il sabotaggio al ponte di Crimea sarebbe opera di Mosca. Uno strano popolo autolesionista abiterebbe la capitale della Federazione russa che, secondo Kiev sarebbe ormai preda di insubordinazione ai vertici dell'esercito con addirittura il tentativo di un golpe ai danni di Vladimir Putin.
Questo è quello che spera l'occidente e che racconta con informazioni poco provate e affidati a media occidentali o governativi ucraini. Ma Mosca non replica e prosegue silenziosamente per tentare di recuperare il più possibile materiale che dimostri il coinvolgimento occidentale al fianco degli ucraini: e così spunta pure il soldato russo che ritrova la bandiera al fronte, proprio vicino alla città di Kherson

E cosa c'entra Kherson con il sabotaggio al Ponte di Kerch? Come ha dichiarato lo stesso esercito di Kiev il sabotaggio del Ponte è stato fondamentale per bloccare i rifornimenti alla città controllata dai russi.

Mosca: "Gli USA sono parte attiva nel conflitto in Ucraina"

La Russia accusa Biden dei rifornimenti di armi a Kiev e l'accusa non è troppo velata e si associa alle dichiarazioni fatte anche ieri da Bruxelles in cui i paesi occidentali Nato si sono resi disponibili a inviare a Kiev un gruppo di "addestratori". Evidentemente ci sono altre truppe in formazione preparate in risposta ai 200 mila riservisti annunciati da Vladimir Putin.

Il direttore del secondo dipartimento dei Paesi della Csi del Ministero degli Esteri russo, Aleksey Polischuk ha dichiarato in un'intervista alla Tass che: "Gli Stati Uniti aiutano Kiev a reclutare mercenari stranieri e forniscono indicazioni su come condurre le ostilità, il che rende Washington una parte del conflitto in Ucraina. Washington continua a consegnare armi pesanti al regime di Kiev, a fornirgli dati di intelligence provenienti da numerosi satelliti militari e commerciali, ad aiutarlo a reclutare mercenari stranieri e fornire indicazioni su come condurre le operazioni militari. Tutto questo lo trasforma in un partecipante nel conflitto Anche molti esperti occidentali ritengono che gli Stati Uniti stiano conducendo una `guerra per procura´ con la Russia in Ucraina", ha aggiunto. 

 

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