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Caro energia, Armani (Iren): "Futuro poco prevedibile ma il livello dei prezzi tornerà a scendere"

L'amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani: "L'instabilità del mercato legato alle questioni geopolitiche è imprevedibile e gli investimenti necessari per renderci indipendenti da questa instabilità richiedono tempo". L'intervista a Il Giornale d'Italia

18 Febbraio 2022

Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Iren, in occasione del V seminario Italo Russo di Genova, ha affermato a Il Giornale d'Italia: "Noi importiamo circa 2 miliardi e mezzo di metri cubi l'anno di gas, su questo abbiamo vari rapporti, alcuni con intermediari, una parte significativa la contrattualizziamo direttamente con soggetti russi. Effettivamente il costo di queste importazione è passato da meno di 500 milioni di euro a quasi 2 miliardi euro.

I grandi energivori sono quelli che hanno avuto l'esposizione maggiore perché il costo dell'energia è fondamentale per la vendita, però a catena il trasferimento del costo su tutte le materie prime come l'acciaio, il rame e tutti i metalli ha impattato su tutti i settori produttivi.

Per quanto riguarda il mercato libero, i nostri clienti hanno contratto di lungo termine che abbiamo rispettato e continuano a pagare 60 euro a MWh come costo dell'energia, mentre quelli sul mercato vincolato hanno dovuto adeguare, secondo le indicazioni delle autorità, nonostante gli interventi del governo, a prezzi che vanno oltre i 200 euro a MWh.

Il costo marginale di estrazione del gas è molto lontano da quello che sopportiamo oggi, circa un terzo/un quarto rispetto a quello di oggi. Inevitabilmente il livello dei prezzi attuale tornerà a scendere, il problema è quando. Ovviamente l'instabilità del mercato legato alle questioni geopolitiche è imprevedibile e gli investimenti necessari per renderci indipendenti da questa instabilità richiedono tempo. Queste due cose rendono il futuro poco prevedibile, ma sicuramente pensando ad un orizzonte temporale di 2/3 anni è sicuro che i prezzi non rimarranno a questo livello.

Ovviamente utilizziamo l'umido per generare energia e studiamo l'umido e lo sfalcio d'erba come strumenti per realizzare idrogeno che è sicuramente un vettore pulito che può essere utilizzato senza l'emissione di CO2 per il futuro del settore energetico", conclude.

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