24 Luglio 2024
Il crollo di un ballatoio della Vela Celeste a Scampia, Napoli, ha causato due morti e 13 feriti, tra cui sette bambini. Dopo i primi soccorsi e interventi, emerge ora il problema degli sfollati. 500 persone sono rimaste infatti senza dimora e alcune di loro hanno 'occupato' l’università Federico II per trovare riparo.
Dopo il cedimento del ballatoio del terzo piano della Vela Celeste, che ha coinvolto i piani sottostanti, 800 persone sono state fatte evacuare dai piani alti per la loro sicurezza. Purtroppo, un uomo e una donna hanno perso la vita e 13 persone sono rimaste ferite gravemente. Tra queste, due donne sono state ricoverate in rianimazione. Dei 7 bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono, due sono in condizioni gravi. Ieri sono state verificate le condizioni di agibilità di 66 alloggi della Vela B, dove circa 300 persone sono potute rientrare. "Non sono inagibili, ma sono agibili nella misura in cui sarà effettuato un monitoraggio che si concluderà entro 15 giorni", ha affermato il prefetto cittadino Michele Di Bari. Per le altre 500 persone, però, la situazione rimane instabile. Il prefetto di Napoli ha annunciato che per i cittadini senza casa "sono state individuate 17 strutture che accoglieranno un totale di circa 300 persone. Per gli altri 200 si sta verificando la disponibilità di altre strutture alloggiative e il lavoro procede alacremente". Centinaia di sfollati occupano i tendoni di fronte alla Vela Celeste, allestiti dalla Protezione Civile. Alcuni di loro hanno deciso di abbandonare il luogo di permanenza provvisoria e hanno 'occupato' i locali della facoltà di Medicina dell’Università Federico II di Napoli, chi pacificamente, per trovare un riparo, chi in segno di protesta. Parla un portavoce del comitato 'Vele di Scampia': "Chiediamo soluzioni veloci a questo momento di emergenza e decisioni strutturali per l'annoso problema dei residenti delle Vele. Non possiamo stare per strada. Tra di noi ci sono donne, bambini e invalidi. E per ora stiamo bene dove stiamo". Il rettore dell’Università Matteo Lorito ha accolto gli sfollati e si è espresso in una nota: "Il sentimento di solidarietà di tutto l'Ateneo, per i familiari delle vittime e dei feriti del crollo della notte scorsa, è profondo. Come già detto, la disgrazia accaduta ci tocca fortemente. Naturalmente le porte della nostra sede sono aperte per coloro che hanno necessità di un ricovero. Auspico una soluzione a breve, consapevole degli sforzi che il Sindaco e il Prefetto di Napoli stanno profondendo per affrontare l'emergenza".
Nel frattempo, procede l’inchiesta relativa alle cause del cedimento, ancora da determinare. Secondo alcune indiscrezioni, una lite insorta sul ballatoio avrebbe portato a un sovraffollamento di persone sulla struttura, che, sotto il peso eccessivo, sarebbe crollata. La voce che circola su questa ipotesi è però ancora da accertare. L’indagine dei pm Manuela Persico e Mario Canale, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte, ipotizza i reati di "disastro, crollo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose". L’inchiesta è a carico di ignoti, ma si starebbe concentrando sul progetto di riqualificazione ReStart Scampia, finanziato con quasi 160 milioni di fondi del Pnrr, Pon Metro e Periferie. Il progetto prevede la demolizione delle Vele rosse e gialle nei prossimi anni, mentre la Vela Celeste sarebbe stata preservata come esempio di archeologia urbanistica. Qualche mese fa era stato aperto un cantiere per rimuovere detriti e eventuali residui di amianto. La procura si starebbe focalizzando sulla regolarità di questi interventi, ma non è emerso per ora nessun indizio su una correlazione fra queste manovre e il crollo.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia