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Gianluigi Di Palo: "Cambiare la narrazione rivolta ai giovani: avere un figlio è un valore aggiunto, non un problema"

Gianluigi Di Palo: "Siamo conviti che anche i giovani debbano comprendere che fare un figlio è un atto di amore ma soprattutto qualcosa di rivoluzionario. Fino ad oggi è stata fatta una narrazione totalmente diversa, cioè che un figlio equivale a un problema, ma chi vive in una famiglia sa: c'è più bellezza che difficoltà"

13 Maggio 2022

Gianluigi Di Palo, moderatore della seconda giornata degli Stati Generali della Natalità 2022, a Il Giornale d'Italia:

"In questi due giorni è emerso che c’è un asteroide che sta per schiantarsi contro l’Italia e che forse non ne abbiamo la consapevolezza. Pensiamo di poter risolvere questo problema con la tachipirina, quando invece c’è da operare. Speriamo che questi due giorni possano aver creato una maggior consapevolezza al mondo dei media e alla politica. È urgente fare qualcosa subito, perché la demografia ha dei tempi complessi da inseguire.

Un obiettivo ragionevole sarebbe arrivare a 500mila nati nel 2032: adesso ne nascono 399 e, anno dopo anno, in 10 anni, riuscire ad arrivare 500mila. In questo modo possiamo fronteggiare in maniera più dolce la crisi della natalità e del welfare, del sistema sanitario e del PIL. Si tratta di un approccio reale perché si basa su numeri e situazioni raggiungibili, ma dovremmo iniziare. Forse servirebbe un commissario per la natalità - che c'è in Europa, ma non in Italia -, e sicuramente migliorare l’assegno unico mettendoci le risorse giuste. Le cose che si possono fare sono tante, ma si tratta di una cura ampia e strutturale.

Durante questi due giorni abbiamo invitato le scuole perché siamo conviti che anche i giovani debbano comprendere che fare un figlio è un atto di amore ma soprattutto qualcosa di rivoluzionario. Da tutte le storie è emerso che un figlio ti dà un valore aggiunto: già cambiare la mentalità, ragionando in questa funzione, raccontare storie che ti dicano che vale la pena è qualcosa di importante. Poi ognuno ci arriverà quando crede, e se vuole. Fino ad oggi è stata fatta una narrazione totalmente diversa, cioè che un figlio equivale a un problema.

Chi vive in una famiglia sa che un figlio è un atto di bellezza, un valore aggiunto che tira fuori risorse che non pensavi di avere. Questo deve essere raccontato. C’è più bellezza che difficoltà e complessità."

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