13 Dicembre 2022
Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi hanno presentato l’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2022. La ricerca analizza il rapporto degli italiani con il risparmio in un momento particolarmente complesso, in cui le conseguenze della pandemia si intrecciano con gli effetti del conflitto russo-ucraino e della crisi energetica.
Al questionario generale, somministrato tra marzo e aprile 2002 (oltre 1.000 interviste) sono affiancati due focus: il primo sugli imprenditori e il secondo sui giovani (in entrambi i casi circa 200 interviste).
Alla presentazione hanno preso parte Gian Maria Gros Pietro (Presidente di Intesa Sanpaolo), Gregorio De Felice (Chief Economist della Banca), Beppe Facchetti e Giuseppe Russo (Presidente e Direttore del Centro Einaudi).
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente CdA di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato:
L'andamento dell'Italia è in crescita maggiore rispetto a Germania, Francia e Spagna e più di quanto era stato previsto: siamo un'economia più forte di come viene percepita.
I risparmiatori italiani rifuggono dal rischio, preferiscono degli impieghi in cui apparentemente il rischio non esiste; purtroppo il rischio esiste per conto suo, non si può evitare, e quindi deve essere affrontato e gestito.
Terzo punto, l'educazione finanziaria: per gestire il rischio bisogna essere in grado di valutarlo e per valutarlo bisogna conoscere i prodotti. Quindi è importante migliorare l'educazione finanziaria.
L'ultimo punto è che ovviamente se vogliamo migliorare dobbiamo puntare sui giovani, che sembrano dimostrare poco interesse all'educazione finanziaria.
Solo il 2% dice che interessa molto, agli altri interessa abbastanza, poco, il 38% dice che non interessa per niente. Significa che non la sappiamo presentare bene, dobbiamo migliorare.
Riguardo ai tassi credo che su questi argomenti bisogna seguire chi ha migliori informazioni e formazione: l'atteggiamento della BCE è determinante, mi sembra di capire che c'è una variazione negli accenti che vengono usati e ci possiamo aspettare un ammorbidimento.
L'inflazione quando parte è una brutta bestia, perché tutti gli operatori si aspettano che l'inflazione continuerà e quindi anticipano gli acquisti per non dover subire troppo l'aumento dei prezzi e così provocano un'accelerazione dell'aumento dei prezzi, quindi per evitare questo le banche centrali sono molto rigide e bisogna fare molta attenzione a cercare un atterraggio morbido.
Noi abbiamo fatto un fortissimo derisking negli ultimi trimestri, quindi siamo tranquilli".
Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Per la fine dell'anno prevediamo una crescita al 3,8%. Oggi è appena uscito il dato sulla produzione industriale, -1% m/m, che testimonia il rallentamento in atto per quanto riguarda anche l'economia italiana. La nostra previsione per il 2023 è di una crescita media dello 0,6%. Il 2023 inizia in maniera piuttosto debole, con un rischio di recessione per quanto riguarda il trimestre a cavallo dell'anno, poi dalla seconda parte del 2023 dovremmo avere una ripresa e un calo dell'inflazione che a fine 2023 vediamo intorno al 4% e poi una ripresa ancora più forte nel 2024 con una crescita all'1,8%.
Continueremo a supportare l'economia e cercheremo di resistere rispetto alla cristi energetica, favorendo pregati di sviluppo legati alla transizione energetica e aiutando le famiglie in modo particolare quelle meno abbienti.
Questa è la settimana del rialzo dei tassi, crediamo che la Federal Reserve possa aumentarli di 50 pt base, quindi rallentando il ritmo e poi giovedì altri 50 pt basi da parte della BCE.
Ci sarà una pausa alla fine del primo trimestre del 2023 e se tutti va bene e l'inflazione scende nel 2024 potremmo avere una svolta e un inizio graduale nella discesa dei tassi di interesse".
Crisi geopolitica, crisi energetica, inflazione, modifica delle catene di fornitura, isolamento internazionale della Russia, raffreddamento dei rapporti politici tra occidente e Cina: sono gli elementi dello scenario cui le famiglie si trovano di fronte quando effettuano le proprie scelte finanziarie. Le difficoltà non sembrano tuttavia legate al reddito: ben il 93,3% degli intervistati 2022 rispondono infatti di essere finanziariamente indipendenti, in leggero aumento rispetto al 92,1% del campionamento precedente.
Migliorano anche i giudizi circa la sufficienza del reddito a consentire un tenore di vita accettabile, sia al presente che al momento di accedere alla pensione: la valutazione passa nel primo caso dal 64,6% del 2021 al 68,1% del 2022, nel secondo dal 45,9% al 52,8%. Il 69% dei giovani rispondenti appare tranquillo sulla sufficienza del reddito tra dieci anni. La differenza di genere è però in questo caso piuttosto significativa (72% nel caso degli uomini, contro il 64% delle donne): un dato su cui probabilmente pesa la maggior precarietà del lavoro che le giovani donne subiscono rispetto ai coetanei maschi.
Gran parte degli intervistati vorrebbe risparmiare, ma non tutti ci riescono. L’Indagine 2022 registra comunque un buon risultato: la percentuale dei risparmiatori si riporta verso i livelli pre-pandemia, attestandosi al 53,5% (55,1% nel 2019), in netto aumento rispetto al dato 2021, che vedeva i risparmiatori ridotti al 48,6% del totale. La quota varia però sensibilmente tra i diversi gruppi del campione. Riesce ad accantonare risorse il 68% dei laureati, contro meno del 50% di chi ha un’istruzione media inferiore. Risparmia il 69% di chi ha un reddito netto mensile maggiore di 2.500 euro, ma solo il 36% di chi non arriva ai 1.600 euro. Differenze analoghe emergono tra chi ha una casa di proprietà (risparmia il 60%) o in affitto (34%) e tra le famiglie con più redditi (69%) e quelle monoreddito (47%).
Alla domanda su come affronterebbe una spesa imprevista nell’ordine dei 5.000 euro, circa il 38% del campione risponde che ricorrerebbe appunto ai risparmi accumulati. Al contrario, circa il 62% delle famiglie dovrebbe attivarsi con una nuova iniziativa, che va dal prestito bancario (nel 26% dei casi) al ricorso alla famiglia o agli amici (25%).
Evoluzione del peso dei risparmiatori sul totale degli intervistati
(valori percentuali)
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia