18 Dicembre 2025
kushner witkoff dmitriev Fonte: X @white_lenka
Nel fine settimana Miami dovrebbe ospitare un nuovo round di colloqui tra Stati Uniti e Russia nel tentativo dell’amministrazione Trump di sbloccare il conflitto in Ucraina. Per Washington sono attesi l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, mentre la delegazione russa dovrebbe includere Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano di Mosca. Sul tavolo, secondo fonti informate, ci sarebbero concessioni territoriali — a partire dal Donbass — e un pacchetto di “garanzie di sicurezza” occidentali per Kiev.
I funzionari statunitensi e russi dovrebbero incontrarsi a Miami questo fine settimana nell’ambito degli sforzi dell’amministrazione Trump per porre fine a quasi 4 anni di guerra tra Kyiv e Mosca, secondo due persone a conoscenza della questione. Dopo i risultati altalenanti ottenuti finora dalla Casa Bianca, Washington avrebbe intensificato la pressione sull’Ucraina affinché accetti concessioni considerate necessarie per arrivare a una fine delle ostilità.
I piani restano in evoluzione, ma se l’incontro dovesse svolgersi, l’amministrazione Trump presenterà ai funzionari russi l’esito dell’ultimo round di consultazioni diplomatiche, mentre Mosca non avrebbe modificato in modo sostanziale le proprie richieste. Tra queste, secondo indiscrezioni, figurerebbe il riconoscimento del controllo russo sul Donbass, in cambio di un quadro di sicurezza multilaterale per Kiev.
La delegazione russa dovrebbe includere il capo del fondo sovrano Kirill Dmitriev. Le fonti, che hanno chiesto l’anonimato per la sensibilità dei colloqui, riferiscono che a rappresentare gli Stati Uniti saranno l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente Trump. La Casa Bianca, al momento, non ha commentato ufficialmente.
Nei giorni scorsi Witkoff e Kushner hanno avuto a Berlino colloqui-fiume con funzionari ucraini ed europei per discutere garanzie di sicurezza per Kyiv, possibili concessioni territoriali e altri dossier chiave. Washington avrebbe messo sul piatto una promessa di difesa reciproca simile a quella garantita ai membri della Nato, mentre l’Ucraina avrebbe attenuato la richiesta di un’adesione immediata all’Alleanza atlantica.
Secondo l’amministrazione Trump, la Russia potrebbe accettare sia le garanzie di sicurezza occidentali sia il percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione europea in un accordo finale. Tuttavia, segnali di apertura non sono arrivati dal Cremlino. Mercoledì il presidente Vladimir Putin, parlando a vertici militari a Mosca, ha ribadito che la Russia non si tirerà indietro dalla sua missione di “liberare le sue terre storiche”, aggiungendo che i “maialini” europei che sostengono Kiev sono destinati a perdere il potere.
Parallelamente, gli Stati Uniti prevedono di convocare a breve sul proprio territorio un gruppo di alti funzionari militari dei Paesi alleati dell’Ucraina per definire i dettagli tecnici relativi a sicurezza e territorio.
Prima del faccia a faccia con Mosca, la delegazione americana dovrebbe incontrare anche il consigliere per la sicurezza nazionale ucraino, Rustem Umerov. Intanto, i leader europei continuano a confrontarsi su un possibile schema di garanzie per Kiev, che includerebbe una zona demilitarizzata lungo le attuali linee del fronte e l’impiego di truppe per l’addestramento delle forze ucraine e il monitoraggio di un eventuale cessate il fuoco.
Secondo un funzionario europeo, le forze della coalizione avrebbero il compito di utilizzare aerei e droni per sorvegliare il fronte, mentre alcune unità sarebbero dislocate nell’Ucraina occidentale “per aiutare a ricostruire le forze ucraine — non per servire in prima linea”.
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