16 Dicembre 2025
Zelensky, fonte: imagoeconomica
Il presidente ucraino Zelensky insiste sulle truppe Nato in Ucraina, e asserisce che ci sarebbero "molti Paesi pronti ad aiutarci". Durante il vertice di Berlino gli Usa hanno proposto una "forza multinazionale Ue". Ma Mosca non ha intenzione di fare concessioni, né su questo punto, né sul Donbass. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha anche annunciato che non ci sarà nessuna "tregua di Natale" e che il Cremlino punta a un "accordo di pace".
Continua il dibattito sull'ipotesi di truppe Nato in Ucraina. Un'ipotesi che Zelensky prova a corroborare ma che Mosca spegne sul nascere. "Molti Paesi sono davvero pronti ad aiutare" ha detto in conferenza stampa a L’Aja. Con i cosiddetti volenterosi "abbiamo redatto un documento, ma abbiamo deciso di non condividerlo. Dopo il cessate il fuoco, sarà pronto e vedrete come contribuirà ogni Paese". Secondo il leader ucraino ci sarebbero "oltre 30 Paesi" disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza, ma "non tutti con le truppe". Recentemente il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che "i peacekeeper europei in Ucraina sarebbero obiettivi militari legittimi".
Zelensky ha aggiunto che le proposte negoziate con gli statunitensi su un accordo di pace potrebbero essere finalizzate entro pochi giorni, dopodiché gli americani le invieranno a Mosca. "Contiamo su cinque documenti. Alcuni di essi riguardano garanzie di sicurezza: giuridicamente vincolanti, cioè votate e approvate dal Congresso degli Stati Uniti". Tuttavia, nonostante sarebbe stato risolto il 90% delle questioni tra i due Paesi in guerra, rimane aperta la questione dei territori. Una questione su cui il Cremlino non vuole legittimamente fare concessioni e che rappresenta il principale punto di scontro. La Russia continua a rivendicare il Donbass, Zelensky fa orecchie da mercante e si rifiuta di riconoscerlo come territorio russo.
Il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato: "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra. Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no". Ma se gli ucraini, anziché a un'intesa di pace, puntano a "decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo", ha concluso.
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