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Israele stanzia altri $725mln per "propaganda globale sionista": fondi per campagne social, influencer e tour organizzati per stampa estera

Approvati 2,35 miliardi di shekel per la “diplomazia pubblica”: Israele punta su social, influencer e IA per recuperare consenso globale entro il 2026

16 Dicembre 2025

Netanyahu

I ministri israeliani delle Finanze Bezalel Smotrich e degli Esteri Gideon Sa'ar hanno proposto di stanziare 725 milioni di dollari per campagne di "propaganda sionista" a livello globale, per cercare di migliorare l'immagine di Israele. Il governo Netanyahu ha accettato la mozione, specificando che i fondi verranno utilizzati per campagne sui social, per collaborazioni con influencer e per tour organizzati da Tel Aviv per la stampa estera.

Israele stanzia altri $725mln per "propaganda globale sionista": fondi per campagne social, influencer e tour organizzati per stampa estera

Il governo israeliano ha approvato un massiccio stanziamento di 2,35 miliardi di shekel, pari a circa 725 milioni di dollari, destinato a campagne di propaganda e “diplomazia pubblica” fino alla fine del 2026. La decisione, riportata dal Jerusalem Post, è stata concordata dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e dal ministro degli Esteri Gideon Sa’ar nell’ambito della presentazione del bilancio statale per il 2026, e arriva in un momento di forte deterioramento dell’immagine di Israele a livello globale, in particolare dopo le operazioni di genocidio nella Striscia di Gaza.

Secondo il governo, l’obiettivo del piano è “aumentare la consapevolezza su Israele nel mondo” e contrastare quella che viene definita una campagna internazionale ostile. Una parte consistente dei fondi era già stata anticipata: circa 1 miliardo di shekel è stato autorizzato nei mesi precedenti. Il nuovo budget consolida e amplia lo sforzo, segnando un salto di scala senza precedenti nelle strategie comunicative dello Stato israeliano.

Elemento centrale del progetto è l’istituzione di una nuova Unità di Diplomazia Pubblica all’interno del Ministero degli Esteri. Il nuovo organismo avrà un proprio responsabile, al pari delle unità politiche tradizionali, e coordinerà tutte le attività di comunicazione e promozione dell’immagine di Israele all’estero. Sa’ar ha sottolineato che Israele, fino a oggi, avrebbe agito con “mezzi molto modesti” rispetto ai suoi avversari e che, pur restando inferiori alle sfide globali, le somme approvate rappresentano “una svolta significativa”.

Il piano punta in modo esplicito sul digitale. Le risorse finanzieranno campagne sui social media, collaborazioni con organizzazioni della società civile, e viaggi organizzati in Israele per leader politici, funzionari eletti, giornalisti e influencer. Un’attenzione particolare è rivolta alla Generazione Z, con contenuti pensati per TikTok, Instagram e YouTube, e l’uso di sistemi di intelligenza artificiale generativa per influenzare il discorso online, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere almeno 50 milioni di impression mensili.

La scelta riflette un dato politico preciso: i sondaggi mostrano un crollo del sostegno a Israele tra i giovani, soprattutto negli Stati Uniti, e un passaggio in Occidente da una fase iniziale di solidarietà a una diffusa ondata di critiche. Il budget dovrà ora essere approvato dalla Knesset, ma ha già suscitato polemiche nell’opposizione, che lo considera simbolo di una strategia fondata più sulla comunicazione che su un cambiamento delle politiche sul terreno.

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