20 Novembre 2025
Nitro-Chem, fonte: Wikipedia
La Polonia è accusata da diverse Ong di essere complice del genocidio a Gaza per la sua fornitura praticamente esclusiva, anche se indiretta, dell'esplosivo all'interno delle bombe israeliane lanciate sulla Striscia. L'azienda bellica statale Nitro-Chem, infatti, è oggi produttrice del 90% del Tnt importato dagli Stati Uniti, che utilizzano per le bombe vendute a Tel Aviv.
Una recente inchiesta di diverse organizzazioni pro-palestinesi ha lanciato gravi accuse contro la Nitro-Chem, azienda polacca di proprietà statale, sostenendo che abbia fornito materiali esplosivi cruciali impiegati negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Il rapporto, pubblicato dal People’s Embargo for Palestine insieme al Palestinian Youth Movement, Shadow World Investigations e Movement Research Unit, identifica la Polonia come principale fonte del trinitrotoluene (Tnt) utilizzato nelle bombe e nelle munizioni statunitensi esportate a Israele.
Secondo il documento, il 90% del Tnt importato dagli Stati Uniti – che non producono internamente l’esplosivo – proviene da Nitro-Chem. Tale materiale è impiegato nella produzione delle bombe della serie Mk 80, tra le più comuni al mondo, e delle penetranti BLU-109. Entrambe sono state largamente utilizzate dall’esercito israeliano dall’inizio del genocidio a Gaza nel 2023. Vari video e testimonianze raccolti sul campo mostrano resti di bombe Mk 84 – la versione più potente della serie – tra le macerie degli edifici colpiti.
Il rapporto arriva mentre esperti delle Nazioni Unite affermano che Israele sta commettendo atti genocidari e invitano gli Stati a rispettare gli obblighi della Convenzione sul Genocidio. Per gli autori dell’inchiesta, la responsabilità polacca sarebbe dunque diretta: la fornitura di Tnt contribuirebbe alla “catena logistica della distruzione” che ha causato la morte di decine di migliaia di civili.
Il racconto di Mahmoud, un sopravvissuto di Gaza, rende tangibili gli effetti di queste forniture. Un bombardamento ha distrutto la sua casa, uccidendo tredici membri della sua famiglia. Le analisi militari indicano che l’ordigno era compatibile con la serie Mk 80. Mahmoud, oggi rifugiato in Europa, si dice sconvolto dalla probabilità che l’esplosivo usato contro la sua famiglia fosse stato prodotto in un Paese dell’Unione Europea: “Mi chiedo come la Polonia possa accettare di vendere materiali sapendo che saranno utilizzati contro civili”.
Intanto, Nitro-Chem continua a firmare contratti: nel 2025 ha siglato un accordo da 310 milioni di dollari per fornire 18 mila tonnellate di Tnt tra il 2027 e il 2029. L’azienda non ha commentato citando ragioni di sicurezza nazionale.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia