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Corruzione Ucraina, Mindich influenzò ministro Umerov su giubbotti antiproiettile non conformi per € 4,6 mln: “Metà sono miei! Risolvila!”- VIDEO

Nell'inchiesta sulla corruzione in Ucraina è emerso come Timur Mindich abbia influenzato il ministro della difesa Umerov su forniture di giubbotti antiproiettile non conformi per un valore di € 4,6 mln: “Fai che firmino la ricezione! Metà sono miei!"

20 Novembre 2025

Timur Mindich, imprenditore ucraino e storico socio in affari del presidente Volodymyr Zelensky, è indagato dall’Ufficio nazionale anticorruzione (NABU) per aver influenzato il ministro della Difesa Rustem Umerov su delle forniture di giubbotti antiproiettile non conformi. “I giubbotti antiproiettile sono un sacco di soldi! Fai solo in modo che firmino la ricezione… per te è solo una chiamata”. È l’8 luglio 2025 quando Tymur Mindich pressa al telefono il ministro della Difesa Rustem Umerov. “Ho capito, richiamerò”, risponde quest’ultimo. Quel dialogo – intercettato dagli investigatori della NABU e finito nell’avviso di garanzia consegnato a Mindich lo scorso 10 novembre – è oggi al centro dell’inchiesta “Midas”, la maxi-indagine sulle presunte tangenti negli appalti militari ucraini.

Corruzione Ucraina, Mindich influenzò ministro Umerov su giubbotti antiproiettile non conformi per € 4,6 mln: “Metà sono miei! Risolvila!”

Ad una settimana dalla perquisizione in casa di Timur Mindich, che fornì prove a sostegno della tesi sulla corruzione – come la presenza di mazzi di banconote da 200 euro nascosti negli arredi dell’abitazione e un bidet d’oro – continua l’inchiesta sul sistema di appalti illegali. Tra questi figura anche la forniture da 4,6 milioni di euro di giubbotti antiproiettile risultati non conformi. Secondo gli inquirenti, Mindich avrebbe tentato di costringere il ministero della Difesa e l’Operatore statale della logistica (DOT), l’ente che gestisce le forniture per le Forze armate, ad accettare una partita di giubbotti antiproiettile israeliani che non aveva superato i test di qualità. Il valore del contratto: 224,99 milioni di grivne, circa 4,6 milioni di euro. Senza il verbale di ricezione del DOT, le consegne non potevano essere pagate: ed è proprio su quel documento che Mindich fa pressione. “Per favore, non te ne andare… risolvila, altrimenti sarà un casino, ho investito metà dei miei soldi”, insiste l’imprenditore. Umerov sembra cedere: “Dirò di nuovo: ‘cosa devo fare perché lo facciate?’”. Per gli investigatori è la prova dell’influenza esercitata da Mindich – definito il “capo della banda” – sull’allora ministro, oggi segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa. Poche ore dopo la diffusione delle dichiarazioni del pm Serhiy Savytskyy davanti all’Alta Corte, l’ex ministro ha confermato su Facebook l’incontro con Mindich, ma ha negato qualunque condizionamento: “Il contratto è stato risolto perché il prodotto non era conforme ai requisiti e nessun articolo è stato consegnato”. Secondo gli atti, infatti, entro il 20 agosto 2025 la merce non risultava consegnata, e il 29 agosto il DOT ha notificato all’azienda distributrice la cancellazione dell’appalto. Di fatto, Umerov non è riuscito a ottenere lo sblocco della fornitura ma, per la Procura anticorruzione, il suo assenso verbale a “fare pressioni” integra comunque un comportamento illecito.

Il sistema di appalti e le aziende fantasma

Negli stessi mesi in cui Mindich faceva pressioni sul ministro Umerov, l’Operatore statale della logistica (DOT) gestiva una serie di appalti per la fornitura di giubbotti antiproiettile che, secondo gli investigatori, mostrano un pattern di favoritismi e irregolarità.

A dicembre il DOT aveva lanciato una maxi-gara da 1,6 miliardi di grivne per 75mila giubbotti: tra i partecipanti compariva anche Fortetsia Zakhystu, una piccola società con capitale sociale di 500 grivne, senza esperienza e soprattutto priva della licenza necessaria per commercializzare dispositivi di protezione individuale. Ciononostante, grazie a una modifica dei criteri di qualificazione introdotta pochi giorni prima – che permetteva di utilizzare i documenti del produttore straniero anziché quelli del fornitore – l’azienda venne dichiarata vincitrice di uno dei lotti. Solo il reclamo presentato da un concorrente portò il Servizio di Revisione contabile a rilevare l’irregolarità e a far annullare l’appalto, nonostante nessuno dei motivi previsti dalla legge giustificasse l’azzeramento generale della procedura.

Poche settimane dopo, a febbraio, si aprì un nuovo bando da 224,9 milioni di grivne per 10.000 giubbotti modulari. A vincerlo fu un’altra società sconosciuta, Milikon UA LLC, nata da poco, mai attiva negli appalti pubblici e con gli stessi proprietari di Fortetsia Zakhystu. Anche in questo caso la documentazione risulta firmata a ridosso della gara, gli accordi con il produttore israeliano Masada Armor Soy siglati appena tre giorni prima e, secondo altre aziende partecipanti, mancavano ancora una volta le licenze richieste. Nonostante ciò, il DOT firmò con Milikon un contratto da 224,99 milioni di grivne. Proprio a questa fornitura – che secondo gli atti giudiziari valeva circa 4,6  milioni di euro – si riferisce l’intercettazione dell’8 luglio in cui Mindich chiede a Umerov di “far firmare la ricezione” dei giubbotti, che non avevano superato i controlli di qualità.

Sia Timur Mindich che l'ex ministro Umerov hanno lasciato il paese poco prima che l'indagine deflagrasse sui media. La posizione del "capo della banda" non è sicura ma prevale la tesi per cui si stia nascondendo in IsraeleGli spostamenti di Umerov sono invece noti: nell’ultima settimana è stato negli Emirati Arabi, negli Stati Uniti e, infine, in Turchia, dove ha incontrato Zelensky. 

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