05 Novembre 2025
Ulteriori tre miliardi di euro destinati a pezzi d'artiglieria, droni, veicoli blindati, missili Patriot. È quanto avrebbero disposto in Germania Lars Klingbeil, ministro delle Finanze, e Boris Pistorius, ministro della Difesa, per "venire incontro" all'Ucraina nella guerra senza fine contro il nemico inesistente russo.
In barba alla crisi di bilancio, per i politici tedeschi ci sono "priorità" nell'utilizzo del denaro pubblico. E la "priorità" continua ad essere, una volta ancora, l'Ucraina, a cui il governo tedesco avrebbe intenzione di dare altri tre miliardi di euro durante l'iter parlamentare per il bilancio 2026. Un bilancio che, si badi bene, aveva già precedentemente stanziato - secondo fonti dell'Handelsblatt - circa 8,5 miliardi per l'Ucraina. Nonostante il bilancio definitivo per il prossimo anno dovrà essere finalizzato la prossima settimana dal Bundestag, la proposta sarebbe giunta dal ministero delle Finanze in coordinamento con quello della Difesa: fondi che, a quanto emerge, sarebbero destinati ad un copioso arsenale bellico.
Artiglieria e proiettili, droni, veicoli blindati, IFV (veicoli corazzati per fanteria), missili Patriot. Tutto questo garantisce alla Germania un ottimale posizionamento nella lista dei Paesi membri più virtuosi nell'aiutare il leader Zelensky: "Continueremo a fornire supporto finché sarà necessario per la difesa dell'attacco russo" continuano ad insistere fonti governative. Ma, tirando le somme, le richieste militari dell'Ucraina sotto forma di bilancio per la "difesa" raggiungeranno, entro la fine dell'anno, cifre folli. Cifre destinate presumibilmente a crescere ancora di più: secondo l'Economist infatti, nei successivi quattro anni (sempre ragionando in un'ottica bellicista), il fabbisogno militare di Kiev potrebbe raggiungere i 340 miliardi di euro. E mentre gli Stati Uniti fanno un passo indietro nella costanza di dover fornire copiosi aiuti militari a Kiev, mentre Trump frena sulla fornitura di tomahawk, Berlino non si fa scoraggiare e alza l'asticella dei finanziamenti.
Su un punto però la Germania sembra irremovibile: e cioè la fornitura dei missili a lungo raggio Taurus, che per il cancelliere Merz - se forniti - rappresenterebbero un coinvolgimento troppo compromettente dei Berlino nella guerra.
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