27 Dicembre 2025
Il bombardamento statunitense avvenuto il 25 dicembre nel nord-ovest del Paese viene contestato da autorità locali e residenti, che negano la presenza di gruppi jihadisti nell’area colpita. Il deputato statale Bashar Isah definisce il villaggio Jabo, uno tra i bersagli colpiti, come una comunità pacifica, senza legami con organizzazioni terroristiche, e mette in discussione la versione fornita da Washington.
Il 25 dicembre, un raid aereo Usa ha colpito il villaggio di Jabo, presentato come un’azione contro militanti dell’ISIS. Un frammento di missile è caduto a pochi metri dall’unico centro sanitario locale, provocando paura e disorientamento tra gli abitanti. Suleiman Kagara, residente del villaggio, ha raccontato alla CNN: "Non siamo riusciti a dormire quella notte, non avevamo mai vissuto nulla del genere". Secondo l’ex presidente Donald Trump, l’attacco avrebbe eliminato militanti che colpivano "principalmente cristiani innocenti". La narrazione americana è però contestata da autorità e osservatori locali: gli abitanti di Jabo affermano che l’area non ha precedenti di attività terroristiche e che cristiani e musulmani convivono pacificamente. Bashar Isah, deputato che rappresenta Tambuwal nel parlamento statale, ha dichiarato: "Jabo è una comunità pacifica e non ha precedenti noti di ISIS, Lakurawa o altri gruppi terroristici". Ha aggiunto che il proiettile è caduto "a circa 500 metri dal centro sanitario", esponendo i civili a rischi concreti e inutili.
Secondo diversi analisti, la versione di Trump risponde più a esigenze di politica interna che a un reale quadro della sicurezza nigeriana. L’ex presidente potrebbe aver mirato a consolidare il consenso tra elettori ultra-credenti e conservatori, enfatizzando una presunta persecuzione dei cristiani, senza che dati indipendenti confermino una simile discriminazione religiosa sul campo.
Gruppi jihadisti come Boko Haram e l’ISIS della Provincia dell’Africa Occidentale operano principalmente nel nord-est della Nigeria, causando migliaia di vittime, in larga parte musulmane. Le violenze colpiscono civili di ogni fede, mentre le organizzazioni per i diritti umani non registrano prove di un accanimento mirato contro i cristiani. Il governo federale nigeriano ha ribadito che la crisi della sicurezza riguarda "persone di tutte le fedi e di tutte le regioni". Anche i dati indipendenti confermano che il conflitto è trasversale e non settario.
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