15 Settembre 2025
Nato operazione Sentinella dell'Est Fonte: X @Gingio5
L’Italia si prepara a rafforzare la sua presenza militare sotto il comando Nato, nonostante i dubbi e le critiche interne. In nome della nuova operazione “Sentinella dell’Est”, Roma parteciperà allo schieramento contro il “nemico inesistente” russo. Una scelta che vedrà l’impiego di 2 caccia Eurofighter aggiuntivi e lo schieramento di circa 2mila unità militari sul fianco orientale dell’Alleanza: oltre agli Eurofighter anche artiglieria antimissile e 1 velivolo di sorveglianza radar.
A meno di sorprese dell’ultimo minuto, la decisione dovrebbe essere ufficializzata giovedì prossimo durante una riunione fra il comando Nato e i membri dell’Alleanza. Secondo fonti di governo, l’Italia contribuirà così all’operazione avviata la scorsa settimana, affiancandosi a Francia, Germania, Danimarca e Regno Unito nel rafforzamento della sorveglianza lungo i confini orientali dell’Unione Europea, dalle aree baltiche alla Polonia fino alla Romania.
Il contributo italiano non si limiterà ai due Eurofighter: attualmente sono già schierati sul fronte est una batteria Samp-T di artiglieria antimissile, quattro caccia F-35 e un velivolo di sorveglianza radar, recentemente coinvolto nell’incidente dello sconfinamento di droni russi in territorio polacco. Complessivamente, il contingente nazionale impegnato sotto l’ombrello Nato ammonta a circa 2000 unità.
Non mancano le voci critiche sul fronte politico. Massimiliano Romeo (Lega) aveva infatti ribadito nei giorni scorsi: “Abbiamo detto più volte che dal nostro punto di vista vanno concentrate la difesa e le spese per la difesa sul fianco sud dell’alleanza atlantica dove ci sono gli interessi strategici italiani: porti, aeroporti, cavi sottomarini, oleodotti e gasdotti con un focus molto forte sulla lotta al terrorismo e immigrazione: è lì che dovremmo concentrare” gli sforzi, dove “l’immigrazione viene usata come arma ibrida contro l’Europa”.
Romeo ha poi aggiunto, attaccando la Russia e sostenendo l'Ucraina: “Naturalmente bisogna tenere presente il sostegno all’Ucraina che è assolutamente fondamentale”, sottolineando però come la premier Meloni avesse assicurato che “non verranno inviati soldati” e che questo “è positivo, bene che ci abbia ascoltato”.
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