14 Agosto 2025
Mappa Ucraina divisa, fonte: Instagram, @BBC
L'Ucraina, secondo sempre più fonti internazionali, sarà probabilmente divisa alla "coreana". Come anticipato da Il Giornale d'Italia, il Paese potrebbe essere separato in due zone d'influenza, una sotto controllo russo e uno sotto il controllo di Kiev.
Il dibattito politico e diplomatico sul futuro dell’Ucraina contempla sempre più la cosiddetta “soluzione coreana”: un armistizio permanente ispirato alla divisione tra Corea del Nord e del Sud, con un confine militarizzato ma senza pace formale. L’idea – promossa dai cosiddetti “Volenterosi” – prevede un cessate il fuoco prolungato, il congelamento degli attuali fronti e nessuna cessione di territorio ufficiale, ma un riconoscimento de facto degli equilibri sul campo.
Nel Parlamento tedesco, il cancelliere Merz e il presidente ucraino Zelensky hanno sostenuto un “congelamento senza riconoscimenti formali”, mentre la proposta del generale Keith Kellogg, inviato speciale della Casa Bianca, prevede la creazione di tre zone: l’est sotto controllo russo, l’ovest protetto da forze europee (senza truppe Usa) e una fascia demilitarizzata tra le due.
Parallelamente, Kiev sarebbe pronta a cedere il 22% del proprio territorio – comprendendo Crimea, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson – in cambio di pace, rinunciando anche all’ingresso nella Nato. Tale anticipazione conferma una possibile spartizione de facto, complementare alla “soluzione coreana”.
Il modello coreano, seppur stabile su decenni, ha diviso una nazione culturalmente omogenea in due sistemi politici antitetici. Fino ad oggi, la zona demilitarizzata è rimasta uno dei confini più tesi al mondo. Una tregua armata, più che una pace.
Per Kiev, l’ostacolo è anche costituzionale: in base alla legge ucraina, nessuna cessione di territorio può avvenire senza un referendum. Tuttavia, il blocco della guerra permetterebbe di aggirarlo di fatto, almeno finché lo status quo rimane immutato.
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