24 Novembre 2025
Si è tenuta nella giornata di lunedì 24 novembre una telefonata fra il presidente russo Vladimir Putin e il suo corrispettivo turco Recep Tayyip Erdogan, con il macro-tema Ucraina all'ordine del giorno. Lo zar ha aperto al piano di pace in 28 punti proposto dagli Stati Uniti, definendolo come "una possibile base per la pace finale". Il leader turco ha ancora una volta sottolineato la possibilità di "mediare" fra le parti per la fine del conflitto.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin hanno tenuto lunedì un colloquio telefonico incentrato sia sulle relazioni bilaterali sia sugli sviluppi del conflitto russo-ucraino, in un momento in cui Stati Uniti, Ucraina ed Europa stanno cercando di definire un possibile quadro di pace. Secondo la Direzione delle Comunicazioni della Presidenza turca, Erdoğan ha ribadito l’impegno di Ankara a favorire “una pace giusta e duratura” e la disponibilità a contribuire a qualsiasi iniziativa diplomatica capace di riaprire un negoziato diretto tra Mosca e Kiev. Il leader turco ha inoltre riaffermato la volontà di offrire Istanbul come sede per futuri colloqui.
Dal Cremlino è arrivata una conferma sulla centralità del tema ucraino nel dialogo con Ankara. In una nota ufficiale, Mosca ha riferito che Putin e Erdogan hanno discusso anche della più recente proposta statunitense per porre fine alla guerra. Putin ha dichiarato che la versione del piano visionata dal Cremlino “è in linea con quanto discusso” durante il vertice russo-americano di agosto in Alaska, aggiungendo che tale impianto “può costituire una base per un accordo di pace finale”. Mosca ha comunque sottolineato di non aver ricevuto alcun documento ufficiale aggiornato.
La proposta iniziale degli Stati Uniti — 28 punti consegnata Kiev la scorsa settimana — ha suscitato forti critiche da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati europei, che l’hanno considerata troppo vicina alle richieste russe. Il piano chiedeva a Kiev concessioni territoriali, limiti alle capacità militari e la rinuncia all’adesione alla Nato, condizioni "inaccettabili" per Zelensky. Di fronte alle obiezioni, Washington e Kiev hanno avviato un confronto a Ginevra per elaborare un “quadro di pace rivisto”, sebbene finora senza dettagli pubblici sulle modifiche più sensibili, dalla sicurezza garantita all’Ucraina ai meccanismi per finanziare la ricostruzione del Paese.
Gli alleati europei, esclusi dalla bozza originale, hanno presentato un contro-piano che riduce le concessioni territoriali e include garanzie di sicurezza in stile Nato fornite dagli Stati Uniti. Nel frattempo, sul terreno, la Russia continua a guadagnare posizioni in alcune regioni mentre le infrastrutture energetiche ucraine sono colpite da attacchi costanti.
Putin ed Erdogan, oltre al dossier ucraino, hanno discusso delle relazioni commerciali ed energetiche bilaterali, concordando di intensificare i contatti ai vari livelli e di mantenere un dialogo regolare.
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