29 Luglio 2025
Keir Starmer, fonte: imagoeconomica
Anche il Regno Unito riconoscerà la Palestina dopo la Francia. L'annuncio è arrivato dal primo ministro britannico Keir Starmer che si è svegliato ed ha dichiarato: "Il Regno Unito riconoscerà lo Stato palestinese a settembre, prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite". Si tratta di un annuncio storico considerando che fu proprio il Regno Unito, attraverso la dichiarazione Balfour, a sostenere l'idea di un focolare nazionale ebraico nella Palestina Mandataria, che portò poi alla creazione dello Stato di Israele nel 1948, dopo il ritiro delle truppe britanniche. Il Regno Unito è il secondo Paese del G7 ad adottare questa scelta dopo la Francia.
Keir Starmer ha annunciato che il Regno Unito riconoscerà la Palestina a settembre. Una decisione storica, che arriva dopo quella adottata da Parigi. Il riconoscimento avverrà a settembre, "a meno che il governo israeliano non adotti misure concrete per porre fine alla terribile situazione a Gaza, non raggiunga un cessate il fuoco, non chiarisca che non ci sarà annessione in Cisgiordania e non si impegni in un processo di pace a lungo termine che porti alla soluzione dei due Stati", ha proseguito.
Il primo ministro ha ribadito che non esiste equivalenza tra Israele e Hamas e che le richieste del Regno Unito ad Hamas rimangono le stesse: rilasciare tutti gli ostaggi, firmare un cessate il fuoco, accettare di non svolgere alcun ruolo nel governo di Gaza e disarmare. Ha anche definito quella in corso una "crisi umanitaria inaccettabile e disgustosa".
L'annuncio era già nell'aria: il Parlamento inglese aveva raccolto più 200 firme chiedendo a Starmer di riconoscere la Palestina. Un pressing che ha costretto il primo ministro britannico a cedere. Il tema è preponderante in questo momento, considerando la mossa di Parigi e considerando che Israele continua a perpetrare un genocidio sulla popolazione palestinese che va avanti da quasi due anni. Il governo italiano non ha ancora espresso parole ferme di condanna su questo, intervenendo solamente in occasione del raid dell'Idf sulla chiesa cattolica a Gaza.
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