25 Luglio 2025
USAID, fonte: Facebook, @Tete news
Un'analisi condotta da un ufficio dell'Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) smonta le tesi di Israele ed Usa in merito a presunti furti massicci di aiuti umanitari da parte di Hamas a Gaza. Una ricostruzione più volte portata avanti dallo Stato ebraico e da Washington che su questo tema, mantengono il monopolio nella Striscia grazie alla GHF, l'unica organizzazione nel mondo ad aver avuto il permesso di distribuire gli aiuti umanitari nell'enclave. "Non sono stati rilevati rapporti che accusino Hamas di aver beneficiato delle forniture finanziate dagli Stati Uniti", secondo l'agenzia che ha esaminato 156 episodi di furto o perdita di forniture segnalati dalle organizzazioni partner tra ottobre 2023 e maggio di quest'anno.
Nessuna prova di furti massicci a Gaza da parte. L'USAID smonta le tesi di Israele ed Usa, che da tempo sostengono il contrario. L'analisi è stata completata a fine giugno, e mette nero su bianco quella che è la realtà: Hamas non ha mai portato avanti le azioni denunciate più volte da Tel Aviv e Washington.
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha contestato i risultati, asserendo di disporre di prove video di saccheggi da parte di Hamas, ma non ci sono prove a sostegno di questa ricostruzione. Lo stesso portavoce ha anche accusato i gruppi umanitari tradizionali di insabbiare "la corruzione degli aiuti".
Dalla Casa Bianca provano a smentire quella che è l'analisi: la portavoce Anna Kelly ha sostenuto che nessun funzionario del Dipartimento di Stato l'avesse visionata e che "probabilmente è stata prodotta da un agente dello stato profondo" con l'intento di screditare l'"agenda umanitaria" del presidente Donald Trump.
Due fonti hanno sostenuto che i risultati sono stati condivisi con l'ufficio dell'ispettore generale dell'agenzia e con funzionari del Dipartimento di Stato coinvolti nella politica mediorientale.
In questo momento, l'unica organizzazione al mondo ad aver il monopolio della distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia è la Gaza Humanitarian Foundation, progettata dalla Boston Consulting Group, seconda società di consulenza strategica al mondo dopo McKinsey & Company e prima di Bain & Company, da ex funzionari intelligence e della difesa israeliani e americani. In realtà, l'organizzazione risponde a un disegno mortale. Gli hub di distribuzione degli aiuti, già noti come "trappole mortali" per i palestinesi, secondo i documenti trapelati dalla BCG, sarebbero solamente la prima parte di un piano ben più ampio per affamare e deportare i civili per consegnare Gaza a Tel Aviv, permettendo la realizzazione del "Greater Israel".
Un progetto che inizierebbe proprio con l'affamare i palestinesi presso gli hub, raccogliendone i dati biometrici, per poi terminare con la deportazione in "aree residenziali" sorvegliate militarmente, da cui questi non potranno più uscire, se non per essere trasferiti in modo coatto in altri paesi.
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