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Cisgiordania, giornalisti bloccati ed espulsi da Israele per "evitare che testimonino raid", Onu: "Reporter perquisiti, arrestati e picchiati"

Israele blocca i giornalisti nei raid a Qabatiya: reporter espulsi, perquisizioni e arresti mentre cresce la denuncia internazionale sulle restrizioni alla stampa

12 Dicembre 2025

Cisgiordania, giornalisti bloccati ed espulsi da Israele per "evitare che testimonino raid", Onu: "Reporter perquisiti, arrestati e picchiati"

L'esercito e la polizia israeliani stanno cercando di bloccare ed espellere dalla Cisgiordania tutti i giornalisti, tranne quelli affiliati al governo Netanyahu, per evitare che loro possano "testimoniare e documentare" i raid contro i palestinesi. L'Onu ha lanciato l'allarme: "Tel Aviv sta perquisendo, arrestando e picchiando i reporter che si rifiutano di andarsene".

Cisgiordania, giornalisti bloccati ed espulsi da Israele per "evitare che testimonino raid", Onu: "Reporter perquisiti, arrestati e picchiati"

Le forze israeliane hanno impedito ai giornalisti di documentare le operazioni militari in corso a Qabatiya, a sud di Jenin, nella Cisgiordania occupata, dove da diversi giorni consecutivi sono in atto raid e arresti. I militari hanno allontanato con la forza i reporter presenti nell’area, vietando loro di filmare o seguire gli sviluppi dell’operazione.

Le incursioni in corso includono perquisizioni casa per casa, interrogatori e detenzioni di residenti palestinesi. In un episodio segnalato dai media locali, soldati israeliani avrebbero fatto irruzione in un’abitazione e aggredito un bambino, episodio che ha suscitato forte indignazione tra gli abitanti della zona. Le autorità israeliane sostengono che tali operazioni siano mirate a colpire infrastrutture e gruppi armati attivi nella regione di Jenin.

La limitazione dell’accesso ai giornalisti non è un episodio isolato. Organizzazioni per la libertà di stampa hanno più volte denunciato ostacoli sistematici posti dalle forze israeliane alla copertura indipendente delle operazioni militari in Cisgiordania. Negli ultimi mesi, reporter e troupe televisive sarebbero stati minacciati, respinti con la forza, costretti a cancellare materiale o addirittura presi di mira da colpi di arma da fuoco e mezzi blindati, nonostante fossero chiaramente identificati come stampa.

Le Nazioni Unite hanno in più occasioni condannato tali pratiche, avvertendo che impedire ai giornalisti di operare compromette la trasparenza e ostacola il monitoraggio delle condizioni dei diritti umani nei territori occupati. Gli esperti Onu hanno inoltre ricordato che la protezione dei media in aree di conflitto è garantita dal diritto internazionale e che ostacolare il lavoro della stampa può costituire una violazione delle convenzioni umanitarie.

Secondo associazioni per i diritti dei media, decine di giornalisti palestinesi sono stati arrestati in Cisgiordania e a Gaza dal 2023, molti dei quali detenuti senza processo o accusa formale. Nel frattempo, la regione di Jenin continua a essere uno dei principali epicentri delle operazioni militari israeliane, con raid quasi quotidiani e un crescente numero di feriti e detenzioni.

Mentre proseguono i raid, aumenta la pressione internazionale affinché venga garantita piena libertà di informazione, ritenuta essenziale per documentare gli eventi e assicurare responsabilità da tutte le parti coinvolte.

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