09 Dicembre 2025
Nel suo bilancio annuale pubblicato oggi, Reporter senza frontiere denuncia l’uccisione di 67 giornalisti nel mondo tra il 1° dicembre 2024 e il 1° dicembre 2025. Quasi la metà delle vittime – il 43% – ha perso la vita nella Striscia di Gaza, sotto il fuoco delle forze armate israeliane. L’organizzazione sottolinea che il numero di reporter uccisi è tornato a crescere “a causa delle pratiche criminali delle forze armate, regolari e irregolari, e della criminalità organizzata”, ribadendo con forza che “i giornalisti non muoiono: vengono uccisi”.
La tendenza conferma un quadro già drammatico: nel 2024 si contavano 66 giornalisti uccisi e nel 2023 erano stati 49, uno dei dati più bassi degli ultimi vent’anni. Anche nel 2025, l’aumento è riconducibile soprattutto alla guerra a Gaza e alla violenza dei cartelli della droga in Messico, dove l’anno appena trascorso è stato il più letale per la stampa negli ultimi tre.
Di fronte alla “mattanza” di operatori dell’informazione nella Striscia di Gaza, il 1° settembre 2025 è stato lanciato un appello ai media internazionali affinché accendano i riflettori sulle condizioni sempre più estreme in cui i reporter sono costretti a operare.
Il rapporto di Reporter senza frontiere richiama inoltre l’attenzione sulla repressione globale contro la libertà di stampa: sono 503 i giornalisti attualmente detenuti in 47 Paesi, con numeri particolarmente elevati in Cina (121), Russia (48) e Myanmar (47). A questi si aggiungono 135 giornalisti scomparsi – alcuni da oltre trent’anni – e 20 tenuti in ostaggio, soprattutto in Siria e Yemen. A un anno dalla caduta di Bashar al-Assad, molti dei reporter arrestati o catturati durante il suo regime restano ancora senza traccia, facendo della Siria il Paese con il maggior numero di professionisti dei media scomparsi al mondo.
A sottolineare quanto il conflitto a Gaza abbia pesato sul numero dei giornalisti uccisi vi sono diversi report internazionali. Secondo uno di questi, dal 7 ottobre 2023 oltre 200 giornalisti sarebbero rimasti uccisi nella Striscia dagli attacchi delle Idf.
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