04 Giugno 2025
Consiglio di Sicurezza Onu, fonte: Twitter @tizianaferraio
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi alle 22 (ora italiana) su una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente nella Striscia di Gaza. Il testo, redatto dall’Algeria in coordinamento con gli Stati membri non permanenti del Consiglio (i cosiddetti E10), punta anche a garantire l’accesso umanitario senza ostacoli in una regione piegata da mesi di conflitto. Probabile il veto da parte degli Stati Uniti.
La risoluzione promossa dall’Algeria potrebbe incontrare un nuovo ostacolo: il veto degli Stati Uniti. Sarebbe il primo posto dalla nuova amministrazione Trump, insediatasi dopo le elezioni presidenziali del 2024. A novembre, un’iniziativa simile era già stata bloccata dall’allora presidente Joe Biden. Washington, dunque, potrebbe nuovamente impedire l’approvazione del testo, mantenendo la linea di sostegno a Israele, considerato storico alleato nella regione.
Il contenuto della bozza è chiaro. Si chiede un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” e la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti. In parallelo, vista la “catastrofica situazione umanitaria” in corso a Gaza, si invoca la revoca “immediata” di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari nel territorio palestinese. Tali aiuti, secondo la risoluzione, dovranno essere distribuiti in maniera sicura, capillare e senza limitazioni, sotto la supervisione delle Nazioni Unite e dei suoi partner umanitari. Si chiede anche il ripristino di tutti i servizi umanitari essenziali, in linea con il diritto internazionale umanitario e con le precedenti risoluzioni Onu.
L’agenzia Wafa, voce istituzionale palestinese, riporta inoltre le dichiarazioni di Riyad Mansour, osservatore permanente della Palestina presso le Nazioni Unite. Mansour ha affermato che “il Consiglio di sicurezza ha la responsabilità di fermare l’aggressione israeliana contro Gaza, denunciare coloro che commettono crimini contro i palestinesi e chiamarli a risponderne”. Ha aggiunto poi che “Israele non ha l’autorità di determinare il futuro dei popoli del Medio Oriente, in particolare dei palestinesi, che decideranno il proprio futuro con il sostegno della stragrande maggioranza delle nazioni”.
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