18 Maggio 2025
Donald Trump
La Corte Suprema Usa blocca l'uso dell'Alien Enemies Act, la cosiddetta "legge di guerra" del 1798 per accelerare il rimpatrio di immigrati irregolari, una lotta che Trump si è imposto di portare avanti già prima del suo insediamento. Il tycoon porterà comunque avanti il suo piano, ma almeno per il momento, dovrà rinunciare a fare uso della legge. Il caso è ora rinviato alla Corte d'Appello.
Trump voleva ricorrere all'Alien Enemies Act per accelerare le espulsioni ed evitare il tipo di revisione normalmente richiesta prima di espellere le persone dagli Stati Uniti. Il presidente l'aveva invocata contro membri della gang venzuelana di Tren de Aragua. La decisione della Corte Suprema è comunque temporanea e il caso è stato rinviato a una corte d'appello. Due giudici conservatori - Clarence Thomas e Samuel Alito - hanno pubblicamente espresso il loro dissenso.
La Corte Suprema ha asserito che il governo non ha dato alle persone in un centro di detenzione in Texas abbastanza tempo per contestare la loro "deportazione". È stata annullata un'ordinanza della Corte d'Appello, che aveva dichiarato di non avere giurisdizione sul caso e che i venezuelani avevano presentato ricorso troppo rapidamente dopo che un tribunale di grado inferiore si era pronunciato contro di loro.
"In questo caso, l'inazione del Tribunale Distrettuale – non per 42 minuti, ma per 14 ore e 28 minuti – ha avuto l'effetto pratico di rifiutare un'ingiunzione a detenuti che si trovavano di fronte a una minaccia imminente di danno grave e irreparabile", ha scritto la corte in un parere non firmato. "Di conseguenza, annulliamo la sentenza della Corte d'Appello".
"Abbiamo sostenuto a lungo che nessuna persona potrà essere espulsa dagli Stati Uniti senza la possibilità, in un momento opportuno, di essere ascoltata".
Il presidente americano ha commentato così la decisione: "La Corte suprema non mi lascia fare il mio lavoro. Non vuole che si caccino i criminali dagli Usa. Questo è un giorno brutto e pericoloso per l'America!".
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