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La Russia ad un bivio: vantaggio militare o vantaggio politico? Mentre l'Occidente continua il suicidio: "perseverare diabolicum"

Di fronte ad un negoziato delicato, appoggiato anche dal Papa, l'inutile Europa non sa fare altro che strillare altre inutili sanzioni

16 Maggio 2025

La Russia ad un bivio: vantaggio militare o vantaggio politico? Mentre l'Occidente continua il suicidio: "Perseverare diabolicum"

Erdogan furbamente non ha partecipato alla parata russa del 9 maggio a Mosca proprio per mantenersi nel suo ruolo di mediatore. Ruolo che l'Europa e l'Italia, del tutto appiattite sulla sterile posizione inglese, hanno del tutto perso. Secoli di diplomazia italiana e europea andati in fumo a favore di Turchia e di Arabia Saudita, nazioni un tempo bellicose e ora intelligenti potenze geopolitiche. Un ruolo e un patrimonio sprecato. Il suicidio dell'Europa continua: applicare altre sanzioni anti-russe alla vigilia di un negozionato che potrebbe essere decisivo appare autolesionista. Si tratta di una chiara mossa per provare a sabotare il negoziato stesso. Cui prodest? La Russia più che l'Ucraina e tanto meno l'Europa si trova di fronte ad un bivio da cui dipenderà il corso della Storia: fermarsi capitalizzando un vantaggio politico-economico e geopolitico oppure approfittare della maggior forza e preparazione militare per sfondare il fronte e ridurre l'Ucraina a territorio regionale? La tentazione è forte per la Russia: Kharkiv e Odessa sono considerate da Mosca città russe dal forte valore simbolico, oltre che strategico. La prima è stata teatro della più grande battaglia militare della storia dove l'Armata Rossa umiliò l'esercito tedesco sancendo l'inizio della fine per il Terzo Reich di Hitler. Odessa fu fondata dalla zarina Caterina II "la grande" (così definita da Voltaire) e rappresenta da una parte la linea rossa ucraina dall'altra la tentazione russa di tagliare la via la mare a Kiev ricongiungendosi con il territorio amico della Transnistria. Mosca ragiona così: perchè dovrei regalare il mio vantaggio militare a Kiev fermandomi e permettendo così all'Ucraina di rinsaldare il fronte e ri-militarizzarsi con gli aiuti occidentali mentre continuano le sanzioni anti-russe? Vista dall'esterno la situazione potremmo rispondere così, imparzialmente: perchè se la Russia si ferma ora consolida la sua crescita economica e geopolitica, mentre se continua da ragione agli strilloni del riarmo europeista con la conseguenza che l'instabilità e l'insicurezza generale cresceranno continuamente. Si sta realizzando il meccanismo perverso della "profezia che si auto-avvera", che possiamo chiamare anche: il paradosso guerrafondaio della corsa alla sicurezza. Ci avverte anche la Sacra Scrittura: "quando diranno Pace e sicurezza allora improvvisa per loro arriverà la rovina come di doglie di partoriente e non sfuggiranno" (prima lettera ai Tessalonicesi, 5,3). San Paolo avverte profeticamente e utilizza (in modo inquietante) per la parola "pace" la P maiuscola. Sembra parlare per i nostri giorni, dove la pace non è un'istanza realistica di buon senso e di autoconservazione ma è divenuta, purtroppo, retorica, ipocrisia e ideologia. Governi democratici che predicano ogni giorno la pace e intanto spendono decine di miliardi in nuovi (inutili) armamenti. Una sorta di follia collettiva sembre aver contagiato i potenti occidentali. Sembrano i principi Proci dell'Odissea, che ridevano instupiditi da Athena lanciando le loro coppe di vino sui muri dalla sala del banchetto mentre incombeva la vendetta del re Odisseo. E quel vino profetizzava l'imminente spargimento del loro sangue. Seneca ci insegna sempre molto: "bis vincit qui se vincit in victoria". La Russia dovrebbe ora dimostrare di essere veramente in tutto la grande potenza che è tornata ad essere, fermandosi. Cessando il fuoco. Limitandosi a difendersi, senza più attaccare o avanzare. Molti vantaggi ha già raggiunto: un corridoio di difesa per la Crimea, il mare d'Azov divenuto un lago russo, la destabilizzazione e indebolimento dell'Ucraina e del suo Governo mentre nello stesso tempo ha realizzato l'autonomia alimentare, vantaggio che pochissime nazioni sulla terra possiedono. Forse solo la Russia. Fino a pochi anni fa stupidi analisti occidentali snobbavano l'importanza della Russia basandosi solo su pochi superificiali e riduttivi dati economici e dicevano: la Russia ha il PIL della Spagna! Come a dire: di cosa stiamo parlando? Essendo una nazione povera, non è un pericolo per nessuno. Ora che la Russia è divenuta la quarta potenza economica mondiale (appena dopo l'India) superando Germania e Italia e dimostrando che le sanzioni non l'hanno danneggiata ma anzi rafforzata nessuno ride più in Occidente di fronte alla stabilità e forza crescente della Russia. Se è una nazione povera perchè fa così paura a tutti? Cosa serve all'Italia e alla Germania costruire 2.000 carri armati di ultima generazione se Mosca già li possiede? Si sta realizzando una terribile Nemesi contro l'Europa: tutte le accuse dirette in questi anni contro la Russia si stanno realizzando contro l'Europa: il tentativo disperato di risollevare l'economia con una vana corsa agli armamenti, l'isolamento crescente, la perdita di fiducia, la crescita della propaganda...Questo sta succedendo da noi, non in Russia. Dobbiamo sperare che Mosca voglia mostrarsi più una grande potenza politica che una grande potenza militare. La Russia è entrambe ma oggi se si ferma crescerà di importanza politica, anche se dovrebbe sacrificare parte del suo vantaggio militare sospendendo l'attacco finale contro l'Ucraina. Questa guerra appare difficile da fermare perchè siamo nel bel mezzo del folle "paradosso della crescente sicurezza": Mosca invade per allontanare i missili europei dal suo territorio, e allora cresce la militarizzazione occidentale dell'Ucraina e allora Mosca vuole ancora più allontanare le armi occidentali dai suoi confini...e così di male in peggio. Basterebbe una fascia demilitarizzata in tutta l'Ucraina orientale per soddisfare entrambe le esigenze di sicurezza ma i due contendenti principali (Regno Unito e Russia) voglio entrambi troppo: l'Occidente vuole una Russia imbelle e immobile e la Russia vuole una pace totale e definitiva, troppo complessa da realizzare con pochi mesi di negoziato. Ci vogliono anni. Ma almeno si fermino i combattimenti e si congeli la linea del fronte. Come successe con la guerra in Corea. Speriamo che il Vaticano e la Svizzera tornino a giocare un ruolo di mediazione, senza nulla togliere agli importanti gesti turchi e sauditi che fino ad oggi hanno fatto molto. Che Dio ci aiuti! Per chi non crede: che il Logos ci aiuti! 

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