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Inviato Usa Kellogg: "Dividere l'Ucraina come Berlino dopo il 1945, l'est alla Russia e forze franco-britanniche a ovest" - confermate anticipazioni del GdI

Quanto detto da Kellogg anticipa quanto già scritto dal Giornale d'Italia sul tema della divisione in 2 dell'Ucraina. L'inviato Usa ha poi smentito: "Nelle discussioni sulla spartizione, mi riferivo ad aree o zone di responsabilità di una forza alleata (senza truppe statunitensi)"

12 Aprile 2025

Inviato Usa Kellogg: "Dividere l'Ucraina come Berlino dopo il 1945, l'est alla Russia e forze franco-britanniche a ovest" - confermate anticipazioni del GdI

Zelensky e Kellogg, fonte: imagoeconomica

Keith Kellogg, inviato Usa per la pace, ha rilasciato un'intervista al Times, durante il quale ha parlato della possibilità di dividere in due l'Ucraina. Una possibilità come accordo di pace, con l'est alla Russia e ad Ovest una "forza di rassicurazione" guidata da Francia e Regno Unito. I due Paesi che hanno fatto nascere la cosiddetta coalizione dei "volenterosi", morta sul nascere per via del mancato appoggio Usa. La proposta di Kellogg, poi smentita dallo stesso tramite una precisazione, si tratta di una conferma all'anticipazione del Giornale d'Italia, sul tema della divisione in 2 dell'Ucraina.

Inviato Usa Kellogg: "Dividere l'Ucraina come Berlino dopo il 1945, l'est alla Russia e forze franco-britanniche a ovest

L'inviato per la pace Kellogg ha rilasciato un'intervista al quotidiano britannico nel quale ha lanciato una proposta per la pace in Ucraina. E questa prevede di dividere il Paese in due. L'idea dell'inviato per la Casa Bianca richiama la guerra fredda, e quanto successo a Berlino dopo il 1945, cioè dopo la fine della seconda guerra mondiale. "Si potrebbe arrivare a una soluzione che somigli a quella per Berlino dopo la seconda guerra mondiale, con una zona russa, una zona francese e una britannica", ha infatti detto Kellogg.

Se la parte est verrebbe affidata alla Russia, come peraltro già anticipato dalla nostra testata, quella ovest sarebbe ad appannaggio di forze militari di Francia e Gran Bretagna, "sostenute da altri Paesi di una coalizione di volonterosi", coinvolte in una "forza di rassicurazione" a ovest del fiume Dnipro. "Guardi a una cartina e crei, per mancanza di un termine migliore, una zona di demilitarizzazione. Dai a ognuna delle parti 15 chilometri, una trentina di chilometri in tutto", ha spiegato Kellogg. In tal modo le forze occidentali "non costituirebbero una provocazione per Mosca".

Tuttavia, più tardi Kellogg si è affrettato a smentire quanto detto: "L'articolo del Times travisa ciò che ho detto. Stavo parlando di una forza di resilienza post-cessate il fuoco a sostegno della sovranità dell'Ucraina. Nelle discussioni sulla spartizione, mi riferivo ad aree o zone di responsabilità di una forza alleata (senza truppe statunitensi). NON mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina".

Sulla proposta è arrivato per il momento il "no" da parte della Russia, che dichiara: "Sarebbe un'occupazione militare". No comment di Kiev.

L'Ucraina divisa in due e l'esclusiva del Giornale d'Italia

Quanto detto da Kellogg anticipa quanto già scritto dal Giornale d'Italia: l'accordo tra Trump e Putin con Kharkiv nelle mani dello zar e lo stop a 12 ore da Kiev. Ucraina divisa in 2, il sud-est alla Russia e l'altra guidata da un 'fedelissimo'. E poi un passo indietro Nato in Est Europa, fondamentale ai fini dell'accordo.

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