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Microsoft licenzia due dipendenti che protestarono contro uso AI in favore di Israele nel "genocidio a Gaza": "Accuse ostili e inappropriate"

Lettera di licenziamento immediato per Ibtihal Aboussad e Vaniya Agrawal per aver legittimamente espresso il proprio dissenso in merito alle politiche dell'azienda in merito a quanto succede a Gaza

08 Aprile 2025

Microsoft licenzia due dipendenti che protestarono contro uso AI in favore di Israele nel "genocidio a Gaza": "Accuse ostili e inappropriate"

Ibtihal Aboussad e Vaniya Agrawal, fonte: Facebook, @The Gaza

Microsoft licenzia due dipendenti che protestarono contro la loro azienda nel giorno dei 50 anni. Le due avevano criticato Microsoft per quanto riguarda i contratti con Israele sull'intelligenza artificialeIbtihal Aboussad aveva detto al Ceo della divisione AI: "Cinquantamila persone sono morte e Microsoft alimenta il genocidio a Gaza". Dopodiché aveva lanciato la kefiah sul palco. Un'altra dipendente, Vaniya Agrawal, aveva espresso il proprio dissenso sul contratto da 133 milioni che l’azienda avrebbe stretto con il ministero della Difesa israeliano, mentre c'erano sul palco i tre ad storici dell'azienda dalla sua fondazione ad oggi, vale a dire Bill Gates, Steve Ballmer e Satya Nadella.

Microsoft licenzia due dipendenti che protestarono contro uso AI in favore di Israele nel "genocidio a Gaza"

Pugno duro di Microsoft contro due dipendenti, entrambe licenziate per aver legittimamente espresso il proprio dissenso in merito alle politiche dell'azienda in merito a quanto succede a Gaza. Una delle dipendenti ad essere stata mandata a casa è Ibtihal Aboussad, che aveva detto: "Mustafa, vergognati. Dici di voler usare l’intelligenza artificiale per il bene, ma Microsoft vende armi AI all’esercito israeliano. Cinquantamila persone sono morte e Microsoft alimenta il genocidio a Gaza".

E poi: "Tutta Microsoft ha il sangue sulle mani". L’ingegnere impiegata nella sede di Toronto aveva già confidato di non riuscire più ad accedere al proprio account aziendale. Sorte condivisa con la seconda dipendente, licenziata perché ha contestato il contratto da 133 milioni che l’azienda avrebbe stretto con il ministero della Difesa israeliano. 

Agrawal si stava già preparando a lasciare l’azienda l’11 aprile, dopo un preavviso di due settimane, ma lunedì ha ricevuto una mail dove le veniva comunicato che Microsoft "ha deciso di rendere le tue dimissioni immediatamente effettive oggi". Diversa la situazione di Aboussad. Microsoft le ha inviato una lettera in cui l’accusava persino di cattiva condotta "progettata per ottenere notorietà e causare il massimo disturbo a questo evento tanto atteso". A Microsoft sarebbe state rivolte "accuse ostili, non provocate e altamente inappropriate. La sua condotta è stata così aggressiva e destabilizzante che ha dovuto essere scortata fuori dalla stanza dalla sicurezza".

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