23 Gennaio 2025
Israel Defence Force; Fonte: Picryl
Almeno due palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dei carri armati israeliani nel quartiere di Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito da funzionari della Difesa civile della Striscia.
L'esercito israeliano ha affermato che stava esaminando le circostanze dell’attacco, senza fornire ulteriori dettagli, nonostante Hamas e il governo israeliano siano arrivati ad un accordo di cessare il fuoco che ha messo fine ai bombardamenti su Gaza il 19 gennaio scorso.
La guerra di Israele contro Gaza ha portato alla morte di almeno 47.283 palestinesi e al ferimento di 111.472 dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco mortifero di Hamas nei kibbutz israeliani nelle vicinanze della Striscia in cui sono state uccise almeno 1.139 persone e più di 200 sono state fatte prigioniere.
A Gaza intanto continuano ad arrivare gli aiuti umanitari dopo la firma dell’accordo. Almeno 3.200 camion umanitari hanno varcato il valico di Rafah per portare sollievo ad una popolazione già in sofferenza a causa dei bombardamenti che hanno raso al suolo migliaia di case e alle dure temperature invernali.
Intanto a Jenin, nell’est della Cisgiordania, l’IDF ha dato via dal 21 gennaio, il giorno dopo l’investitura di Donald Trump, all’operazione Muro di Ferro. 13 palestinesi sono stati uccisi fin’ora e migliaia di abitanti sono stati costretti ad evacuare le proprie abitazioni sotto il tiro degli sniper di Tsahal.
Decine di veicoli militari israeliani infatti stanno assediando Jenin, tagliando le vie di comunicazione con l’esterno e slacciando l’interno campo profughi della città dalla rete elettrica e ordinando di uscire tramite altoparlanti e volantini lanciati in aria. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, le forze israeliane hanno imposto un assedio totale al campo profughi di Jenin, dispiegando unità speciali, droni e sistemi di riconoscimento biometrico e facciale per monitorare e controllare l'area.
La Palestinian Prisoners' Society, un gruppo di monitoraggio, ha riferito che le forze israeliane hanno effettuato esecuzioni sul campo durante la campagna, come forma di “punizione collettiva” per minare qualsiasi forma di resistenza. L’arrivo delle ambulanze sul luogo delle uccisioni è pesantemente controllato dalle forze israeliane e il personale medico viene perquisito e interrogato prima di essere autorizzato a portare aiuti.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia