03 Gennaio 2025
Mohammad Abedini e Cecilia Sala
È in corso da ore un'interlocuzione tra il governo italiano e le autorità statunitensi sulla vicenda di Cecilia Sala, la giornalista arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre. Confronti e scambi di informazioni, a più livelli, al pari vere e proprie trattative, sono avvenuti anche nella giornata di ieri, quando la procura di Milano, su richiesta del Dipartimento di giustizia del Massachusetts, aveva negato i domiciliari all'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne arrestato a Malpensa, sul quale pendeva un mandato internazionale di cattura diramato dagli Usa per presunta violazione dell'International Emergency Economic Power Act (IEEPA) e per aver fornito supporto materiale all'organizzazione del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRCG). Intanto l'ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, è stata ricevuta al ministero degli Esteri iraniano.
"Pregherò per lei e per me". Cosi Mohammad Abedini Najafabadi ha detto al suo avvocato, Alfredo De Francesco, durante il colloquio in carcere in cui hanno parlato anche di Cecilia Sala. L'ingegnere iraniano, che pochi giorni fa aveva ribadito di essere "un accademico, non un terrorista", ha chiesto infatti informazioni anche sulla vicenda della giornalista italiana in carcere in Iran. Abedini ha chiesto al suo legale di scrivere su un foglio bianco il nome di Cecilia Sala, affinché possa pregare per lei, così come per sé e per la sua famiglia. Durante il colloquio l'avvocato De Francesco ha spiegato all'ingegnere meccanico la situazione nel dettaglio, a partire dal parere negativo e non vincolante della Pm Francesca Nanni alla istanza di domiciliari fino ad entrare nel merito della vicenda per cui gli Stati Uniti hanno chiesto l'estradizione con accuse che il 38enne non riconosce e respinge.
La corte d'appello di Milano ha fissato per il 15 gennaio l'udienza per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato in Italia il 16 dicembre scorso per una richiesta di estradizione degli Usa. L'istanza ha il parere negativo della Procura generale di Milano. Un documento, lungo 4 pagine, era stato inviato dal Dipartimento di giustizia del Massachusetts. Un atto, recepito dalla procura meneghina pochi giorni dopo l'arresto di Abedini - e quindi prima dell'istanza con cui il suo avvocato difensore ha chiesto gli arresti domiciliari - in cui veniva specificato che per il 38enne fosse necessaria la detenzione in carcere in quanto considerabile come "soggetto pericoloso". Sarà un collegio della Corte d'Appello ad hoc e che non contempla il giudice che ha convalidato l'arresto, a valutare l'istanza dei domiciliari avanzata dalla difesa di Abedini.
I genitori di Cecilia Sala in una dichiarazione, hanno chiesto che venga rispettato il silenzio stampa sul caso della figlia detenuta in Iran. "La sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa".
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