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“Ue e Nord America possibili bersagli di attentati” dopo Australia, “nel mirino Germania, Francia e Italia”, alzata allerta per sicurezza pubblica

Secondo analisi di sicurezza e valutazioni degli apparati di intelligence occidentali, l’attentato in Australia l’attenzione si concentra ora su Europa e Nord America, considerati possibili obiettivi di azioni terroristiche

15 Dicembre 2025

“Ue e Nord America possibili bersagli di attentati” dopo Australia, “nel mirino Germania, Francia e Italia”, alzata allerta per sicurezza pubblica

Polizia antiterrorismo Fonte: Fb @Storia dei Servizi Segreti Italiani

Ue e Nord America potrebbero esserepossibili bersagli di attentatidopo l’attacco avvenuto a Bondi Beach, a Sydney, durante la festa ebraica di Hanukkah. L’allarme sicurezza cresce e le autorità occidentali rafforzano le misure di prevenzione. Nel mirino finirebbero in particolare Germania, Francia e Italia, Paesi già segnati in passato da azioni terroristiche e che oggi sono spesso teatri di repressione delle proteste pro-Pal contro il genocidio a Gaza.

 

“Ue e Nord America possibili bersagli di attentati” dopo Australia, “nel mirino Germania, Francia e Italia”, alzata allerta per sicurezza pubblica

Secondo analisi di sicurezza e valutazioni degli apparati di intelligence occidentali, l’attentato in Australia l’attenzione si concentra ora su Europa e Nord America, considerati possibili obiettivi di azioni terroristiche o violente ispirate dall’attuale clima di radicalizzazione.

Tra i Paesi maggiormente esposti figura la Germania. Berlino, da settimane, è alle prese con una gestione particolarmente rigida dell’ordine pubblico, caratterizzata da una repressione severa delle manifestazioni a sostegno della causa palestinese. Una linea dura che, se da un lato mira a prevenire derive estremiste, dall’altro inserisce il Paese in un contesto di forte tensione sociale. La Germania, inoltre, è storicamente considerata un bersaglio sensibile del terrorismo internazionale, proprio per il suo peso politico ed economico in Europa.

Scenario simile per la Francia, altro obiettivo tradizionalmente esposto. Parigi ha già pagato un prezzo altissimo negli anni passati, con attentati che hanno colpito simboli istituzionali e luoghi della vita quotidiana, come il Bataclan o Charlie Hebdo. Anche qui, il livello di allerta resta elevato, mentre le autorità monitorano con attenzione proteste, radicalizzazioni online e possibili infiltrazioni estremiste.

Nel quadro delle preoccupazioni rientra anche l’Italia. Pur non essendo stata colpita recentemente da attacchi di grande portata, il nostro Paese viene considerato parte integrante del fronte occidentale e, come tale, potenziale obiettivo. Le misure di sicurezza sono state rafforzate soprattutto nei luoghi sensibili, nelle grandi città e in occasione di eventi pubblici, come accaduto a Roma. Infatti, nei giorni precedenti alle elezioni dei rappresentanti dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, svoltesi il 14 dicembre, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza aveva diramato una circolare con cui disponeva un innalzamento delle misure di vigilanza su tutti i luoghi ritenuti sensibili. Un livello di attenzione che, alla luce dell’attentato a Bondi Beach, a Sydney, durante la festa ebraica di Hanukkah, verrà confermato e mantenuto anche nelle settimane successive, con particolare attenzione ai siti ebraici e ai punti considerati a rischio nella Capitale.

Attentato a Sydney il 13 dicembre, pakistani Said e Naveed Akram "affiliati all'Isis" sparano su folla Bondi Beach durante festa ebraica di Hanukkah, 15 morti

All’indomani dell’attentato avvenuto il 13 dicembre a Bondi Beach, a Sydney, emergono nuovi dettagli sulla sparatoria che ha colpito la folla riunita per la celebrazione ebraica di Hanukkah. Secondo la ricostruzione ufficiale, 2 uomini vestiti di nero sono scesi da un veicolo in Campbell Parade e hanno aperto il fuoco contro i circa duemila partecipanti presenti, causando 15 morti e almeno 40 feriti. Gli assalitori sarebbero Said Akram, 50 anni, e il figlio Naveed Akram, 24 anni, cittadini pakistani: il padre è stato ucciso durante l’intervento delle forze di sicurezza, mentre il figlio è stato disarmato da Ahmed al Ahmed, fruttivendolo 43enne, evitando un bilancio ancora più grave.

I servizi segreti australiani hanno confermato che i 2 avrebbero giurato fedeltà all’Isis nel 2019, inquadrando l’attacco come terrorismo jihadista. Parallelamente, sul web stanno circolando numerose teorie alternative: alcune fonti parlano di una presunta operazione sotto falsa bandiera attribuita a Israele e al Mossad, mentre altre ipotizzano un coinvolgimento di Hamas o Hezbollah.

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