15 Dicembre 2025
Ahmed al Ahmed, fonte: Facebook, @Aldous Cariño
Si chiama Ahmed al Ahmed ed è il fruttivendolo che ha disarmato il 24enne Naveed Akram a Sydney durante l'attentato. L'uomo ha 43 anni ed è papà di due bambini, è nato e cresciuto in Siria. È riuscito a togliere il fucile dalle braccia di uno dei due killer, che poi raggiunge il padre su un ponticello a pochi metri. L'uomo ha puntato il fucile contro l'aggressore in attesa della polizia, prima di essere colpito dal secondo attentatore, il padre, che lo colpisce alla mano e al braccio. Scopriamo meglio chi è.
Ahmed al Ahmed è nato e cresciuto in Siria, e in Australia ci è arrivato nel 2006. È stato descritto come un eroe, per Netanyahu sarebbe "l'apice dell'eroismo ebraico", ma lui sarebbe musulmano. Per qualcuno in realtà sarebbe il cristiano maronita Edward Crabtree, ingegnere informatico. Ma quel qualcuno è l'intelligenza artificiale, precisamente Grok.
Possiede un'azienda di frutta a Sutherland Shire, un distretto a sud di Sydney. Secondo suo cugino Mustafa, che ha parlato con i media australiani fuori dall'ospedale, Ahmed non ha esperienza nel maneggiare armi da fuoco. Ma il video che gira in queste ore dimostra che dispone di un grande coraggio, considerando che lo si vede avvicinarsi con cautela alle macchine, sgattaiolare tra due vetture parcheggiate e scagliarsi alle spalle del 24enne per disarmarlo. Un episodio che potrebbe inserire nell'ipotesi della false flag israeliana collegata all'attentato. Dietro la strage potrebbe esserci il coinvolgimento di Israele e del Mossad.
Dalle ultime ricostruzioni è trapelato che il gesto sarebbe costato molto ad Ahmed. Sam Issa, avvocato australiano specializzato in pratiche di immigrazione, ha dichiarato: "Non si pente di quello che ha fatto, dice che lo rifarebbe di nuovo, ma i dolori stanno diventando pesanti per lui. Non sta bene, è stato crivellato dai proiettili, il nostro eroe al momento è in difficoltà". Ahmed è stato colpito da cinque proiettili al braccio sinistro, uno ancora bloccato dietro la spalla, e potrebbe perdere il braccio. Si è già sottoposto ad un intervento chirurgico. "Speriamo che si riprenda", ha detto Mustafa.
"È una situazione peggiore di quanto si pensasse, quando pensi a un proiettile nel braccio non pensi che sia una cosa grave, ma ha perso molto sangue", ha concluso l'avvocato.
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