27 Dicembre 2024
Fonte: X
La giornalista Cecilia Sala è stata arrestata in Iran ed è reclusa in una cella di isolamento nel carcere Evin a Teheran dal 19 dicembre 2024. Si tratta della prigione in cui vengono detenuti i dissidenti e dove trascorse 45 giorni la travel blogger Alessia Piperno nel settembre del 2022. I "motivi del suo arresto non sono ancora stati resi noti e contro di lei non è stata formalizzata alcuna accusa specifica", come ha fatto sapere il direttore di Chora Media, Mario Calabresi. Si parlerebbe solo di generici "comportamenti illegali".
Al momento dunque non sono ancora chiare le motivazioni per le quali Cecilia Sala sarebbe detenuta nella capitale iraniana dal 19 dicembre scorso. La redattrice del quotidiano Il Foglio non aveva mai nascosto però le critiche mosse nei confronti del governo iraniano. Si trovava a Teheran da giovedì 12 dicembre quando era partita con un volo da Roma e con un regolare visto di lavoro giornalistico, valido per una settimana e rinnovabile. Giunta nel Paese, aveva cominciato a fare interviste per la sua serie podcast Stories, prodotto da Chora Media e concentrato per lo più sugli Esteri.
Gli ultimi tre episodi riguardavano proprio l'Iran. Il 16 dicembre era stata pubblicata sul portale l'intervista della giornalista arrestata fatta ad una ragazza iraniana, Diba, che dopo essere fuggita di casa due anni fa, aveva partecipato alle proteste contro la nuova legge sull'hijab e sulla castità. Nei circa 14 minuti di intervista sono numerose le critiche al governo iraniano. Lo stesso episodio è intitolato "Una conversazione sul patriarcato a Teheran". Altri due podcast sono seguiti a quello con la giovane contestatrice. Il primo in cui Sala intervistava un Hossein Kanaani, uno dei fondatori dei pasdaran iraniani, il gruppo di milizie anche conosciuto come "Corpo delle guardie della rivoluzione islamica" o, più comunemente, "Guardie della rivoluzione". Nell'ultimo episodio pubblicato (il 18 dicembre, un giorno prima dell'arresto) invece, il soggetto dell'intervista era Zeinab Musavi, quella che viene descritta come la "comica iraniana più famosa on line".
Tuttavia l'arresto potrebbe non essere legato alle critiche che, direttamente o tramite le sue interviste, Sala avrebbe mosso contro le autorità iraniane. La sua detenzione potrebbe avere come punto d'origine una rappresaglia. Il 16 dicembre scorso infatti un cittadino iraniano, 38enne, era stato perquisito e successivamente arrestato dalla Digos all'aeroporto di Malpensa. Le accuse contro l'uomo riguardavano la presunta partecipazione ad un'associazione a delinquere finalizzata alla violazione dell'International Emergency Economic Power Act (IEEPA) e l'aver fornito supporto materiale all'organizzazione iraniana dell'IRCG. In particolare, secondo le accuse dell'Autorità Giudiziaria Statunitense, l'uomo avrebbe fornito componenti elettroniche per la costruzione di droni militari e avrebbe contrabbandato tecnologia statunitense usata poi per uccidere dei soldati americani in Giordania. L'uomo era da tempo ricercato dagli Stati Uniti, che ne avevano ordinato l'arresto, eseguito nell'aeroporto italiano dopo l'atterraggio.
La giornalista italiana doveva rientrare venerdì 20 dicembre, ma dalla mattina del 19, dopo alcuni messaggi scambiati con l’Italia, non ha fatto telefonate né ha risposto alle chiamate in entrata. Si dovranno dunque attendere le reali motivazioni che hanno portato al suo arresto e si dovrà chiarire anche se si sia trattato realmente di una rappresaglia o se la detenzione al carcere Evin sia dovuta alle critiche e alle interviste di persone in contrasto con il governo iraniano.
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