18 Dicembre 2024
Fonte: Wikimedia
La Digos di Milano, ha arrestato un 38enne con cittadinanza iraniana, dopo l'atterraggio dell'aereo di linea sui cui viaggiava, sbarcato per uno scalo all'aeroporto di Malpensa. L'uomo è accusato di presunta associazione a delinquere finalizzata alla violazione dell'International Emergency Economic Power Act (IEEPA) e di aver fornito supporto materiale all'organizzazione iraniana del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRCG). In particolare, secondo le accuse dell'Autorità Giudiziaria Statunitense, l'uomo avrebbe fornito componenti elettroniche per la costruzione di droni militari. Era ricercato da tempo dagli Stati Uniti, che ne hanno ordinato l'arresto.
L'operazione è stata condotta presso l'aeroporto di Milano Malpensa, dove l'iraniano è atterrato per un transito, proveniente da un volo di linea decollato da Istanbul. L'operazione è scattata alle 17.45 di lunedì e, oltre agli uomini della Digos della questura di Milano, Sezione Antiterrorismo, ha visto impegnati anche l'Ufficio di Polizia di Frontiera operante presso lo scalo di Milano - Malpensa. Il coordinamento è stato garantito dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Esterno e dell'Interpol, Servizio per la Collaborazione Internazionale di Polizia. Gli agenti hanno avvicinato l'uomo per dichiarare l'arresto e, nel frattempo, la polizia ha proceduto con la perquisizione dei bagagli dell'uomo. È stata sequestrata componentistica elettronica ritenuta compatibile con le accuse che gli vengono mosse dall'autorità americana.
L'uomo, secondo quanto sostenuto dagli americani, sarebbe accusato di violazione dello IEEPA. Si tratta di una legge federale statunitense del 1977 con cui il presidente è autorizzato a dichiarare l'esistenza di una "minaccia insolita e straordinaria alla sicurezza nazionale, alla politica estera o all'economia degli Stati Uniti" che ha origine "in tutto o in parte sostanziale al di fuori degli Stati Uniti". Questa misura consente di bloccare i beni del soggetto indagato senza la necessità di fornire le prove dell'illecito e, soprattutto, non consente al soggetto la possibilità di rispondere alle accuse in tribunale. Tra le accuse anche quella di aver fornito supporto materiale e componenti elettronici per la costruzione di droni militari all'IRCG, l'organo militare pasdaran istituito in Iran dopo la rivoluzione del 1979.
Nel bagaglio del 38enne sono stati trovati anche documenti cartacei, di tipo bancario e commerciale, che sono stati considerati di interesse investigativo, e tre dispositivi telefonici e informatici. L'uomo è stato immediatamente condotto presso il carcere di Busto Arsizio e messo a disposizione delle autorità italiane. La Corte d'Appello di Milano ha provveduto alla convalida dell'arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Nelle prossime ore dovrebbe iniziare l'iter per la sua estradizione negli Stati Uniti. L'attività di indagine, viene specificato "non ha, allo stato, rilevato aspetti di interesse per la sicurezza del territorio nazionale", lasciando intendere che le accuse mosse dalle autorità statunitensi potrebbero non essere fondate o non appieno legate alla questione del terrorismo. Alcuni utenti in rete e sui social hanno apertamente messo in discussione le normative dello IEEPA e soprattutto hanno contestato la scelta dell'autorità giudiziaria italiana di "sottomettersi agli Stati Uniti, come al nostro solito", si legge su X.
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