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Cani al guinzaglio, culle in soffitta: l’Italia che invecchia e coccola a 4 zampe, sono oltre 65mln i pet nelle case italiane

Cani, gatti, conigli e persino rettili: gli italiani si rifugiano sempre più spesso nell’affetto incondizionato degli animali

08 Dicembre 2025

Cani al guinzaglio, culle in soffitta: l’Italia che invecchia e coccola a 4 zampe, sono oltre 65mln i pet nelle case italiane

In Italia, le culle sono sempre più vuote. Il tasso di natalità è ai minimi storici: nel 2024 si sono registrate meno di 380.000 nascite, un numero che non si vedeva dai tempi dell’Unità d’Italia. Parallelamente, però, le cuccie sono sempre più piene: il numero di animali domestici è in costante crescita, con oltre 65 milioni di pet nelle case italiane, più degli stessi abitanti.

Un amore che riempie il silenzio

Cani, gatti, conigli e persino rettili: gli italiani si rifugiano sempre più spesso nell’affetto incondizionato degli animali. Le ragioni sono molteplici: solitudine, ritmi di vita frenetici, precarietà economica e relazionale. Un cane non chiede un mutuo, non pretende un nido fiscale, non ha bisogno di asilo nido. In cambio, offre compagnia, affetto e una presenza costante.

Una scelta o una rinuncia?

Il calo delle nascite non è solo una questione di “voglia di maternità o paternità”. È anche il riflesso di un Paese che non sostiene abbastanza chi vorrebbe diventare genitore. Lavori instabili, case costose, servizi per l’infanzia insufficienti e un welfare che spesso scarica tutto sulle spalle delle famiglie. In questo contesto, molti giovani rinunciano o rimandano, e intanto si affidano ad un cucciolo.

Un Paese che invecchia… con il guinzaglio in mano

Il risultato? Un’Italia che invecchia, con sempre meno bambini e sempre più animali da compagnia. Un Paese che rischia di perdere il proprio futuro, mentre rifugia in un presente fatto di affetti più semplici, ma anche meno impegnativi.

È tempo di invertire la rotta

Non si tratta di mettere in contrapposizione bambini e animali. Ma è urgente che la politica e la società si interroghino su come rendere la genitorialità una scelta possibile, non un lusso. Perché un Paese con le culle vuote è un Paese che si spegne, anche se le sue cuccie sono piene d’amore.

Di Nico Combattelli Popoli (Pe)

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