27 Agosto 2024
In una lettera indirizzata a Jim Jordan, il Chairman della Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America datata 26 agosto 2024 Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e CEO di Meta, riconosce e sottoscrive che il suo team ha subìto "per mesi ripetute pressioni da alti funzionari dell'amministrazione Biden, inclusa Casa Bianca affinché censurassero determinati contenuti relativi al COVID-19, inclusi umorismo e satira".
Era stato il Chairman della Commissione, cui è indirizzata la lettera, il repubblicano dell’Ohio Jim Jordan a chiedere a Meta un’ampia documentazione sulle comunicazioni interne con la minaccia di un'audizione per oltraggio al Congresso se Zuckerberg non avesse adempiuto, ritirata dopo che Meta ha accettato di collaborare.
La lettera arriva a pochi giorni dall'arresto di Pavel Durov, fondatore e ceo di Telegram, e lo scossone subito dal mondo che teme un controllo sul social indipendente da parte dei servizi occidentali, a partire dal Mossad che, da voci vicine ad ambienti dell'intelligence e diplomatici, avrebbe avuto "un ruolo" nell'operazione all'aeroporto di Parigi-Le Bourget.
Già nel 2023 Zuckerberg aveva parlato pubblicamente di "pressioni dalla Cia" per censurare "scienziati contrari a Lockdown e vaccini Covid, ma quello che scrivevano era dimostrato da studi", aveva detto all'epoca.
Sempre nel 2023, dopo essere stato obbligato dal Congresso a consegnare alla Commissione Giustizia della Camera i cosiddetti "Facebook files" il "papà di Facebook" aveva confessato "continue pressioni dalla Casa Bianca".
Adesso Zuckerberg, nella lettera alla Commissione, torna a parlare di pressioni per "censurare" l'informazione durante la pandemia e fornisce ulteriori particolari sui tentativi di "censura" lnel periodo del Lockdown mondiale oltre a parlare di un episodio che coinvolge l'FBI e riguarda "accuse di corruzione che coinvolgevano la famiglia dell'allora candidato democratico alle presidenziali Joe Biden".
"I appreciate the Commitee's interest in content moderation on online platforms. As you are aware, Meta has produced thousands of documents as part of your investigation and made a dozen employees available for transcribed interviews. Further to our cooperation with your investigations, I welcome the opportunity to share what I've taken away from this process.
There's a lot of talk right now around how the U.S. governments interacts with companies like Meta, and I want to be clear about our position. Our platforms are for everyone, we're about promoting speech and helping people connect in a safe and secure way. As part of this, we regularly hear from governments around the world and others with various concerns around public discourse and public safety.
In 2021, senior officials from the Biden Administration, including the White House, repeatedly pressured our teams for months to censor certain COVID-19 content, including humor and satir, and expressed a lot of frustration with our teams when we didn't agree. Ultimately, it was our decision whether or not to take content down, and we own our decisions, including Covid-19 related changes we made to our enforcement in the wake of this pressure. I believe the government pressure was wrong, and I regret that we were not more outspoken about it, I also think we made some choices that, with the benefit of hindsight and new information, we wouldn't make today.
Like I said to our teams at the time, I feel strongly that we should not compromise our contents standards due to pressure from any administration in either direction - and we're ready to push back if something like this happens again.
In a separate situation, the FBI warned us about a potential Russian disinformation operation about the Biden family and Burisma in the lead up 2020 election. That fall, when we saw a New York Post story reporting on corruption allegations involving then-Democratic presidential nominee Joe Biden's family, we sent that story to fact-checkers for review and temporary demoted it while waiting for a reply. It's since been made clear that the reporting was not Russian disinformation, and retrospect, we shouldn't have demoted the story. We've changed our policies and process to make sure this doesn't happen again - for instance, we no longer temporarily demote things in the U.S. while waiting for fact-checkers. Apart from content moderation, I want to address the contributions I made during the last presidential cycle to support electoral infrastructure. The idea here was to make sure local election jurisdictions across the country had the resources they needed to help people vote safely during a global pandemic. I made these contributions through the Chan Zuckerberg initiative. They were designed to be non-partisan spread across urban, rural and suburban communities. Still, despite the analyses I've seen showing otherwise, I know that some people believe this work benefited one party over the other. My goal is to be neutral and not play a role one way or another, or to even appear to be playing a rolo. So i don't plan on making a similar contribution this cycle.
"Apprezzo l'interesse del Comitato per la moderazione dei contenuti sulle piattaforme online. Come sapete, Meta ha prodotto migliaia di documenti nell'ambito della vostra indagine e ha messo a disposizione una dozzina di dipendenti per interviste trascritte. In seguito alla nostra collaborazione con la vostra indagine, accolgo con piacere l'opportunità di condividere ciò che ho imparato da questo processo.
Si parla molto in questo momento di come i governi degli Stati Uniti interagiscono con aziende come Meta, e voglio che sia chiara la nostra posizione. Le nostre piattaforme sono per tutti: il nostro obiettivo è promuovere la libertà di parola e aiutare le persone a connettersi in modo sicuro. In questo contesto, sentiamo regolarmente governi di tutto il mondo e altri con varie preoccupazioni riguardo al discorso pubblico e alla sicurezza pubblica.
Nel 2021, alti funzionari dell'amministrazione Biden, inclusa Casa Bianca, hanno ripetutamente esercitato pressioni sui nostri team per mesi affinché censurassero determinati contenuti relativi al COVID-19, inclusi umorismo e satira, ed hanno espresso molta frustrazione nei confronti dei nostri team quando non eravamo d'accordo. In definitiva, è stata una nostra decisione se rimuovere o meno i contenuti e siamo responsabili delle nostre decisioni, comprese le modifiche relative al Covid-19 che abbiamo apportato alla nostra applicazione in seguito a questa pressione. Credo che la pressione del governo sia stata sbagliata, e mi rammarico che non siamo stati più espliciti al riguardo, penso anche che abbiamo fatto alcune scelte che, con il senno di poi e nuove informazioni, non avremmo fatto oggi.
Come ho detto ai nostri team in quel momento, sono fermamente convinto che non dovremmo compromettere i nostri standard di contenuto a causa delle pressioni di qualsiasi amministrazione in entrambe le direzioni - e siamo pronti a reagire se qualcosa del genere dovesse accadere di nuovo.
In una situazione separata, l’FBI ci ha avvertito di una potenziale operazione di disinformazione russa sulla famiglia Biden e Burisma in vista delle elezioni del 2020. Quell'autunno, quando abbiamo visto un articolo del New York Post che riportava accuse di corruzione che coinvolgevano la famiglia dell'allora candidato democratico alle presidenziali Joe Biden, abbiamo inviato quella storia ai verificatori dei fatti per la revisione e l'abbiamo temporaneamente retrocessa in attesa di una risposta. Da allora è stato chiarito che la notizia non era disinformazione russa e, in retrospettiva, non avremmo dovuto declassare la storia. Abbiamo modificato le nostre politiche e i nostri processi per assicurarci che ciò non accada di nuovo: ad esempio, non declassiamo più temporaneamente le cose negli Stati Uniti in attesa dei verificatori dei fatti.
A parte la moderazione dei contenuti, voglio affrontare i contributi che ho dato durante l'ultimo ciclo presidenziale sostenere l’infrastruttura elettorale. L’idea era quella di garantire che le giurisdizioni elettorali locali in tutto il Paese disponessero delle risorse necessarie per aiutare le persone a votare in sicurezza durante una pandemia globale. Ho dato questi contributi attraverso l'iniziativa di Chan Zuckerberg. Sono stati progettati per essere apartitici e diffusi nelle comunità urbane, rurali e suburbane. Tuttavia, nonostante le analisi che ho visto dimostrino il contrario, so che alcune persone credono che questo lavoro abbia avvantaggiato una parte rispetto all'altra. Il mio obiettivo è essere neutrale e non interpretare un ruolo in un modo o nell'altro, o addirittura sembrare che stia interpretando un ruolo. Quindi non ho intenzione di dare un contributo simile in questo ciclo".
La Casa Bianca sulla questione ha rilasciato una dichiarazione: "Di fronte a una pandemia mortale, questa amministrazione ha incoraggiato azioni responsabili per proteggere la salute e la sicurezza pubblica - riporta la nota - La nostra posizione è stata chiara e coerente: crediamo che le aziende tecnologiche e altri attori privati debbano tenere conto degli effetti che le loro azioni hanno sul popolo americano, facendo scelte indipendenti sulle informazioni che circolano sui loro canali".
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