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Vertice Nato, Meloni: "Fiera del sostegno a Kiev", spaccatura con la Lega: "I missili non sono armi difensive, alimentiamo la guerra"

Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa: "Sono favorevole a un processo negoziale che deve avere come unico scopo la pace, finché inviamo armi è chiaro che alimentiamo guerre"

12 Luglio 2024

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Andrea Crippa, fonte: imagoeconomica

Durante il Vertice Nato tenutosi a Washington dal 9 all’11 luglio, l’Italia si è unita alle altre potenze dell’Alleanza nell’impegno al sostegno bellico all’Ucraina. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni se ne dichiara fiera, ma questo causa una spaccatura con la Lega, che ritiene i "sistemi di difesa" al pari di ogni altro di tipo di armi che fomentano la guerra.

Vertice Nato, Meloni: "Noi ci siamo concentrati sui sistemi di difesa antiaerea: alcuni dicono che continuare ad inviare armi a Kiev alimenta il conflitto, ma dipende da cosa si invia"

Giorgia Meloni ha espresso così il suo entusiasmo a seguito del contributo italiano agli armamenti ucraini: "L'Italia è fiera di avere inviato sistemi per la difesa antiaerea all'Ucraina". Nei giorni scorsi la premier aveva confermato di voler dare 1,7 miliardi di dollari all’Ucraina nel 2025, una cifra in aumento rispetto agli scorsi anni. E, a margine del summit, aveva confermato che l’Italia è intenzionata a tener fede al suo impegno di spendere il 2% del Pil per la difesa. Si era così espressa in merito: "Abbiamo compiuto progressi significativi per rendere più equilibrata la condivisione degli oneri nell'Alleanza, e l'Italia è oggi in grado di annunciare che la traiettoria della spesa per la difesa nel 2024 è in aumento. Il 2% è tra i nostri obiettivi, ma non è l'unico. Dobbiamo anche lavorare a un'industria della difesa innovativa e competitiva, che tragga vantaggio dalla complementarità tra Nato e Ue". 

La Meloni si è inoltre espressa a sostegno della richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di togliere i limiti imposti alle forze di Kiev sull'utilizzo delle armi occidentali. Meloni, interpellata al riguardo, ha concluso che "in ogni guerra c'è un aggressore e un aggredito". Ha poi affermato, ribadendo che i sistemi di difesa hanno salvato la vita di molte persone dagli attacchi missilistici russi: "Il lavoro dell'Italia racconta il lavoro che va fatto, perché noi ci siamo concentrati sui sistemi di difesa antiaerea: alcuni dicono che continuare ad inviare armi a Kiev alimenta il conflitto, ma dipende da cosa si invia".

La replica di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega: "Io sono contrario all'invio di ogni tipo di arma perché un missile non è un'arma difensiva"

Quella clausola finale, 'dipende da cosa si invia', non è stata ben accolta dal vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. Così commenta le dichiarazioni della premier: "Quali sarebbero le armi difensive inviate all'Ucraina? I missili sono armi difensive? Io sono contrario all'invio di ogni tipo di arma perché, dal mio punto di vista, un missile non è un'arma difensiva". E prosegue: "Io sono contro l'invio di ogni tipo di armi all'Ucraina perché sono favorevole a un processo negoziale che deve avere come unico scopo la pace. Finché inviamo armi è chiaro che alimentiamo guerre e finché alimentiamo guerre contribuiamo alla morte di persone sia della Russia sia dell'Ucraina".

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