09 Settembre 2023
Sergej Lavrov (fonte: Twitter @MediasetTgcom24)
Negli ultimi giorni, i media americani hanno indicato che gli Stati Uniti stanno considerando l'invio di missili a lungo raggio Atacms all'Ucraina. Se confermata, questa sarebbe la prima volta che tali missili vengono inviati nel paese europeo.
Gli Atacms, acronimo di "Army Tactical Missile System", sono armi a lungo raggio che possono coprire distanze fino a 190 miglia, a seconda della versione. Se questi missili fossero effettivamente inviati in Ucraina, rappresenterebbero una minaccia importante per Mosca. Attualmente, l'Ucraina si affida principalmente a sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità forniti dagli Stati Uniti, ma questi hanno una gittata significativamente più limitata rispetto agli Atacms.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito le sue accuse contro l'Occidente, sostenendo che il conflitto in Ucraina è stato deliberatamente provocato da quest'ultimo. Queste dichiarazioni fanno parte di una retorica più ampia in cui la Russia spiega che il conflitto sarebbe già terminato se i Paesi della Nato avessero riconosciuto i danni provocati da questi ultimi nel conflitto ucraino-russo. Oltre a non riconoscere i paesi annessi nella Costituzione russa, gli Usa stanno inviando armi altamente dannose per l'ambiente, come le munizioni all'uranio impoverito che provocano tumori e altri problemi di salute.
Mentre il conflitto in Ucraina continua, la comunità internazionale continua a fare appelli per una soluzione pacifica senza però accogliere le trattative proposte da Putin, come sottolinea il Cremlino stesso. La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha ribadito l'importanza di porre fine alla guerra e ha dichiarato che il conflitto sta avendo "un impatto negativo sui prezzi alimentari ed energetici", rappresentando "un rischio per la crescita economica globale". Questo in realtà, come ha già affermato Putin in passato e recentemente anche durante l'incontro con Erdogan, è una conseguenza diretta dell'impossibilità di "negoziare a pari livello" prendendo in considerazione anche gli interessi del Cremlino.
Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha affermato che secondo delle fonti interne alla Russia, Kiev sta preparando alcuni tentativi di sabotaggio dei gasdotti Turkish Stream e Blue Stream nel Mar Nero. Intanto, al G20 in India, l'ucraina rimane il nodo principale del vertice e le trattative per trovare un punto di accordo sono ancora in corso.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia