17 Maggio 2023
Meloni-Macron Fonte: Imago
Macron e Meloni si incontrano di persona per la prima volta dopo settimane di attacchi da parte di rappresentanti delle istituzioni francesi, e dello stesso partito del Presidente, contro l’Esecutivo italiano. L’incontro informale, avvenuto prima dell’inizio del Summit di Reykjavik, è stato descritto come “molto cordiale” da parte degli osservatori. Timide aperture, per adesso, sulla questione migranti da parte dell’Eliseo, che potrebbero trovare maggiore sostanza al prossimo Summit del G7 a Hiroshima, dove i due si incontreranno nuovamente questo fine settimana.
Dopo settimane di freddezza tra Palazzo Chigi e l’Eliseo, i toni dei rapporti italo-francesi tornano sulla via della riconciliazione. La sede del riavvicinamento è il summit del Consiglio d’Europa a Reykjavik, dove il Premier Meloni ed il Presidente francese Macron hanno avuto modo di incontrarsi faccia a faccia. I due si sono scambiati un saluto, definito cordiale dagli osservatori, e alcune parole di cortesia poco prima dell’inizio del vertice con gli altri rappresentanti europei. Il prossimo incontro sarà a Hiroshima, in Giappone, in occasione del Summit G7 del fine settimana.
A margine del vertice islandese, intanto, il Premier Meloni ha minimizzato la questione degli attacchi francesi al suo governo degli ultimi giorni. “È una materia che a me non interessa particolarmente”, ha detto il Presidente del Consiglio, tornando a ripetere quanto già più volte detto, ovvero che gli affondi francesi fossero dettati più da problemi di politica interna, piuttosto che nelle relazioni con Roma. Meloni sottolinea come a Parigi si tendano a fare numerosi parallelismi tra lei e Marine Le Pen, nonostante, commentano figure vicine al Premier, “Le Pen con Meloni non ha nulla a che fare”.
Lo stesso Macron sembra aver seppellito l’ascia di guerra, tornando a parlare in maniera propositiva della questione migratoria e, in particolare, di cooperazione tra Roma e Parigi: “Avremo l'occasione di continuare a confrontarci. Spero di poter cooperare con il governo italiano”. Il Presidente francese ha poi ammesso di riconoscere lo status particolare di primo approdo ricoperto dalla Penisola, e di auspicare “soluzioni comuni” e “solidarietà europea” nella gestione della crisi.
I rapporti tra l’Eliseo di Macron ed il Governo Meloni sono sempre stati tesi, sin dalla nomina di quest’ultimo. Già il 17 gennaio, appena due mesi dopo l’entrata in carica del nuovo Esecutivo italiano, si era resa necessaria una telefonata a Parigi per cercare di mettere un punto alla freddezza, esacerbata dalla questione Ocean Viking, che da due mesi segnava le relazioni transalpine. Altro motivo di sgarbo, a febbraio, quando Macron aveva invitato a Parigi il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il Presidente ucraino Zelensky alla vigilia di un vertice europeo, con la vistosa esclusione di Roma dall’incontro. Nel mese di aprile, infine, gli attacchi diretti da diversi rappresentanti della Macron-sfera contro la maggioranza italiana, che avevano suscitato l’indignazione anche delle nostre stesse opposizioni.
Seppur informale, quindi, lo scambio di cordialità al summit di Reykjavik, segna un importante cambio di impostazione nella dialettica tra le due cancellerie, che, oltre alla questione migratoria, si trovano in queste settimane a lavorare fianco a fianco anche su un altro importante dossier, quello del Patto di Stabilità.
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