19 Gennaio 2023
Fonte Twitter: LossandDamage
“Qui si incontrano quelli che distruggono il pianeta”, ha affermato Greta Thunberg dal World Economic Forum di Davos scagliandosi proprio contro il meeting, accusato di riunire "le persone che più stanno alimentando la distruzione del pianeta, le persone che sono al centro della crisi climatica, le persone che stanno investendo in combustibili fossili".
Arrivata assieme alle altre tre attiviste per il clima, l'ugandese Vanessa Nakate, la tedesca Luisa Neubauer e l’ecuadoregna Helena Gualinga, ha partecipato a un dibattito dal titolo “Trattare la crisi climatica come una crisi” con Faith Birol, il direttore generale dell'AIE (Agenzia internazionale dell'energia).
La protesta "Cease and Desist" che le attiviste hanno lanciato al Forum è tutta indirizzata ai vertici delle major petrolifere intimandogli di "fermare immediatamente l'apertura di nuove estrazioni di petrolio, gas e carbone, e smettere di bloccare la transizione verso l'energia pulita che è così necessaria".
"Hanno dimostrato più e più volte – ha proseguito Greta Thunberg – di dare la priorità all'avidità personale, all'avidità aziendale e ai profitti economici a breve termine rispetto alle persone e al pianeta". E aggiunge: "continueranno a investire in combustibili fossili, continueranno a sacrificare le persone per il proprio guadagno".
Forti anche delle recenti parole pronunciate proprio da Davos dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha accusato le aziende produttrici di combustibili fossili di aver ignorato i danni causati al pianeta, le quattro attiviste hanno presentato una petizione da 900 mila firme.
Nel documento si legge che i vertici dei gruppi petroliferi "sapevano da decenni che i combustibili fossili causano catastrofici cambiamenti climatici".
"Dovete porre fine a queste attività – si legge nella petizione – in quanto violano direttamente il nostro diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile, i vostri doveri di assistenza e i diritti delle popolazioni indigene". E se non lo faranno, l’attivista svedese promette che saranno "chiamati alle loro responsabilità con azioni legali".
Solo due giorni fa Greta Thunberg è stata arrestata e rilasciata per la seconda volta nel villaggio abbandonato di Luetzerath, in Germania, dove stava protestando contro l'espansione di una miniera di carbone a cielo aperto.
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