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Cina, i morti da covid 19 in tutto il paese sarebbero 5, ma voci contrastanti indicano "ospedali al collasso"

La nuova ondata rischia di fare un milione di morti, dicono, ma i morti dichiarati sono molto meno: soltanto 5 morti confermate dal Dragone

20 Dicembre 2022

Cina, i morti da covid 19 in tutto il paese sarebbero 5, ma voci contrastanti indicano "ospedali al collasso"

Cina (Pixabay)

Le voci contraddittorie che arrivano dalle città cinesi dipingono un quadro allarmante: dopo il fallimento della politica 0 Covid, con costi sociali ed economici enormi, e senza riuscire a contenere l'espansione dei contagi. Secondo un report il Dragone rischia oltre un milione di morti, pur trovandosi in carenza di personale ospedaliero. E tuttavia i numeri dispensati dallo stesso governo in merito alle morti sono bassissime: si parla di sole 5 morti accertate da covid in tutto il paese. Se anche dalla Cina arrivano voci contraddittorie che menzionano 5.235 decessi, in realtà i morti dichiarati dall'inizio della pandemia sono molti di meno. Le proiezioni indicano che la nuova ondata potrebbe causare circa 1 milione di morti. 

Cina: solo 5 morti confermate nel paese, ma c'è chi indica un'ondata da 1 milione di morti

Ma le proiezioni indicano che la riapertura a livello nazionale potrebbe provocare fino a 684 morti per milione di persone. Dato che la popolazione cinese è di 1,4 miliardi di persone, ciò equivarrebbe a 964.400 morti. Attualmente Pechino si trova in carenza di personale ospedaliero, strutture, posti letto. Ma c'è anche il problema dell'ordine pubblico: le proteste, che hanno visto i manifestanti arrivare a chiedere le dimissioni del presidente Xi Jiping, costringono il governo a rimuovere le restrizioni. Che prospettive si presentano al colosso asiatico per contenere il disastro?

La corsa globale della Cina verso lo status di superpotenza sta vivendo dunque un momento di grave crisi. I tentennamenti nella gestione delle restrizioni stanno alterando il rapporto di fiducia tra cittadini e governo: in particolare, l'ammissione del fallimento nel tracciare il numero di contagi, che segna il pieno fallimento del "approccio cinese" alla gestione del Coronavirus. 

Le città tentano soluzioni di emergenza. Si acquistano ventilatori e sistemi di condizionamento nella speranza di diminuire i contagi nei luoghi pubblici: gli ospedali tentano di aumentare il numero di posti letto (la città da 15 milioni di abitanti di Guangzhou li ha triplicati, da 455 a 1.385, nel corso di una nuova giornata). Nanchino tenta di risolvere il problema della corsa ai farmaci introducendo limiti di acquisto di ibuprofene e altri medicinali.

Secondo professori e accademici di Hong Kong, entro la fine del mese sarà raggiunto il picco, che potrebbe comportare oltre un milione di morti e il sovraccarico del sistema sanitario nazionale. Nel frattempo, bisogna tenere sott'occhio anche i problemi economicila politica "0 Covid" ha infatti rallentato enormemente le prospettive di crescita del paese, come riconosciuto anche dalla Banca mondiale. La rimozione improvvisa delle restrizioni avviene forse, tuttavia, nel momento sbagliato, dal momento che il sistema sanitario è male preparato a questa evenienza.

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