06 Ottobre 2022
Consiglio Ue
L'Unione Europea, consapevole della situazione militare in Ucraina e della possibile reazione negativa da parte della Russia a seguito della prosecuzione degli attacchi militari nel Donbass, Zaporizhzhia e Kherson già oggi nuovamente ricontrollato da Kiev, ha deciso di mettere a punto il piano di risposta in caso di attacco nucleare. In pratica l'Unione Europea fa sapere che si conosce la possibilità che uno dei territori degli stati alleati della NATO possa essere colpito, ma non si conosce un piano di risposta.
L'Eurocamera chiede all'Ue di preparare una risposta in caso di attacco nucleare russo. Questo il contenuto della relazione sull'escalation russa in Ucraina approvata dal Parlamento europeo con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni in cui si chiede inoltre un forte aumento dell'assistenza militare all'Ucraina, la condanna dei referendum farsa e delle minacce nucleari di Putin e l'istituzione di un tribunale internazionale ad hoc per i crimini contro l'Ucraina.
L'Europa ci va pesante dunque e oltre a richiedere di elaborare un piano difensivo di tipo nucleare, non pone freno allo scontro militare che in realtà avvicina la possibilità di considerare il piano nucleare, considerando di incrementare gli aiuti militari all'Ucraina oltre alla ferma condanna dei russi. Con questa mossa da parte del Parlamento europeo c'è una conferma del fatto che le diplomazie occidentali che fanno parte dei paesi NATO, non sono disponibili a trattatre.
Ormai gli attacchi da parte dell'esercito ucraino, così rifornito si fanno sempre più forti e determinati e consentono di riconquistare territorio a Kherson nella zona meridionale della città annessa alla Russia da Vladimir Putin durante i Referendum nel Donbass del 27 settembre scorso. Anche Zaporizhzhia è stata annessa ma, intorno alla centrale continuano a cadere missili e questa mattina sono state segnalate decine di persone sotto le macerie. Questo potrebbe determinare inevitabilmente una risposta più determinata a livello militare da parte della Russia che si sta riorganizzando con i 200 mila riservisti ingaggiati dal Cremlino, ma allo stesso tempo, potrebbe anche decidere di rendere flessibile la risposta diplomatica e militare, come fa sapere lo stesso Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, in quanto la situazione militare in costante cambiamento insieme alle sanzioni che potrebbero essere inasprite, sono in grado di fare infuriare Mosca.
Volodymyr Zelensky ha esortato la Nato a "dimostrare che non ha paura della Russia" e lo ha fatto su zoom, collegandosi cioè con il Lowy Institute in Australia, dove è stato chiesto al presidente ucraino se la nato avesse dato garanzia di rispondere contro la Federazione Russa. Una domanda tattica, perchè se la Nato avesse varcato la soglia accettando di combattere al fianco dell'Ucraina, ciò avrebbe determinato un allargamento del conflitto. Ma è chiaro che la minaccia nucleare lo allarga per ovvi motivi.
Nell'ottica di Zelensky, l'azione della Nato non è un segno di imprudenza, ma una costruzione di una garanzia "di sicurezza per il mondo intero in modo che nessuno abbia nemmeno il pensiero di essere autocratico e, se anche lo fosse, non dovrebbe nemmeno pensare di poter conquistare altri territori o altre nazioni" e per questo "non si deve aver paura di nessuno". Per Zelensky, l'Europa e l'Occidente devono trascinarsi nella guerra insieme a Kiev e mettere a rischio la vita di milioni di persone: "Non solo l'Ucraina deve dimostrare la sua forza alla Russia, ma anche l'Alleanza deve dimostrare che non ha paura della Russia. So che tutti si rendono conto che le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono qualcosa di necessario. E penso che siamo su quella strada. Prenderemo sicuramente questa strada. Quanto sarà veloce, sfortunatamente, non dipende solo dall'Ucraina".
Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che la domanda dei consumatori rimane debole e che si aspetta un'intensificazione della pressione delle sanzioni internazionali sull'economia russa, in un discorso trasmesso in televisione dopo un incontro con i funzionari del governo. "In generale, la situazione è stabile", ha detto Putin. "Allo stesso tempo, è importante capire che la pressione delle sanzioni sulla Russia non potrà che aumentare".
L'Occidente ha colpito Mosca con sanzioni senza precedenti dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina il 24 febbraio. Ma l'economia russa ha smentito le previsioni degli analisti occidentali che prevedevano un calo del 15% del Pil quest'anno. Il Ministero dell'Economia russo prevede ora una contrazione del 2,9% nel 2022, mentre i leader occidentali sperano che l'impatto delle sanzioni sia duraturo, e che l'economia russa venga frenata per anni.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia