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Usa, Biden dopo le promesse dimentica gli alleati afgani: “Noi lasciati a Kabul”

Il capo della Casa Bianca, durante il ritiro dall’Afghanistan, aveva promesso di espatriare i collaboratori degli Stati Uniti, ma in 300mila sono ancora lì

30 Agosto 2022

Usa, Biden dopo le promesse dimentica gli alleati afgani: “Noi lasciati a Kabul”

Fonte: Facebook, profilo Biden

Joe Biden ha dimenticato qualcosa. O meglio: qualcuno. In Afghanistan, a un anno dal ritiro delle truppe americane, ci sono ancora decine di migliaia di collaboratori della Casa Bianca che aspettano di essere espatriati e inseriti nei programmi di protezione. La burocrazia e l’assenza di un’ambasciata degli Usa a Kabul complica le cose. E loro restano lì, chi nascosto, chi in fuga dai talebani. “Chi ce l’ha fatta è stato fortunato”, ha raccontato Tamim Bedar, che per un lungo periodo ha sostenuto gli obiettivi americani nel Paese dell’Asia centrale. Lui è uno quelli. Portato al sicuro in una base statunitense in Qatar subito dopo l’evacuazione, oggi vive a Louisville, nel Kentucky, dov’è stato reinserito. Altri afgani, invece, “sono stati lasciati indietro”.

Usa, Biden dopo le promesse dimentica gli alleati afgani: “Noi lasciati a Kabul”

Gli Usa hanno espatriato dall’Afghanistan più di 76mila afgani. Ma i collaboratori del governo americano rimasti in patria sono molti di più. “La cruda realtà è che ci siamo lasciati alle spalle un numero incredibile di alleati afgani”, ha detto a UsaToday Krish O’Mara Vignarajah, presidente del Lutheran immigration and refugee service, secondo il quale l’amministrazione americana “sta ancora lottando per mantenere la promessa fatta a coloro che hanno servito al fianco degli Usa nella guerra più lunga della storia del Paese”. “Potrebbero esserci dalle 200mila alle 300mila persone, compresi i membri della famiglia, che si qualificherebbero per visti speciali per immigrati o per un programma prioritario di reinsediamento dei rifugiati”, ha sottolineato Shawn VanDiver, fondatore di #AfghanEvac, un’organizzazioni non profit di veterani di guerra ed ex agenti dell’intelligence. Molti di quegli afgani, durante il ventennale conflitto, hanno rischiato la vita per lavorare al servizio delle forze armate statunitensi come interpreti o in altri ruoli. Eppure la Casa Bianca, seppur abbia cercato di accelerare i processi, non è ancora riuscita a portarli al sicuro.

Usa, Biden dopo le promesse dimentica gli alleati afgani: famiglie separate dall’evacuazione

I sostenitori dei rifugiati hanno affermato che gli sforzi dell’amministrazione Biden, almeno sinora, non sono all’altezza della situazione. Migliaia di persone sono ancora in Afghanistan tra la paura dei talebani, la disoccupazione e una crisi economica che ha alimentato la povertà. Lailma Ibrahim Khil, un’afgana madre di otto figli, ha temuto per la sua e per la loro incolumità per aver lavorato per il Brac, un gruppo umanitario fondato in Bangladesh col supporto degli Usa. Durante i concitati momenti del ritiro dell’esercito americano dal Paese è riuscita a portare con sé quattro bambini, mentre gli altri quattro sono rimasti bloccati in Afghanistan insieme con suo marito. Secondo il Dipartimento di Stato americano, dall’agosto scorso a luglio gli Stati Uniti hanno rilasciato visti a circa 8mila richiedenti asilo afgani e ai loro familiari, per un totale di 15mila persone da quando Biden è entrato in carica. Più di 74mila richiedenti, però, sono in fase di candidatura. E nonostante le promesse del presidente restano a Kabul.

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