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Russofobia: le premier di Estonia e Finlandia vogliono proibire ai russi di viaggiare in Europa. “È un privilegio, non un diritto”

Dopo alcuni episodi incresciosi di turisti russi che si sono filmati mentre infastidivano profughi ucraini, il primo ministro estone Kaja Kallas ha proposto un coordinamento tra tutti i paesi europei per interrompere il rilascio di visti. Ma c’è già la polemica sulla discriminazione.

10 Agosto 2022

Russofobia: le premier di Estonia e Finlandia vogliono proibire ai russi di viaggiare in Europa. “È un privilegio, non un diritto”

Non solo gli oligarchi: secondo la premier estone Kaja Kallas a pagare devono essere anche i comuni cittadini russi. La proposta, sostenuta anche dal primo ministro finlandese, è quella di impedire ai cittadini russi di viaggiare in Europa: una misura senz'altro estrema ma che ha già raccolto approvazioni. La causa scatenante sarebbe il comportamento inappropriato di alcuni turisti russi.

Premier lettone Kallas: "no visti ai russi, in Europa non è un diritto"

Una ragazza russa si filma mentre, ridacchiando, si prende gioco di alcune ragazze ucraine, chiaramente profughe, che non rispondono e camminano via a testa bassa. "Vi prenderemo Kherson, avete già perso la guerra", dice loro: probabilmente questa ragazza non si aspettava che il video, fatto circolare sui social, avrebbe ricevuto questa copertura mediatica. Né tantomeno che avrebbe causato una reazione del genere da un capo di stato europeo.

Questi episodi di "propaganda civile" sono la causa della risoluzione estone e finlandese, oltre all'ingiustizia, come affermato da Kallas in un tweet, che "i russi possano viaggiare in Europa e viverci una vita normale mentre il loro paese conduce una guerra di aggressione nel cuore dell'Europa".

Dunque, Estonia e Finlandia non rilasceranno a cittadini russi visti di alcun tipo, specialmente il visto Schengen che consente di attraversare per 90 giorni qualsiasi paese dell'Unione. Ma non basta: Kallas vorrebbe che tutti i paesi europei si coordinassero in questo senso.

In ogni caso, ogni stato membro deciderà cosa fare. Estonia e Finlandia, da parte loro, sanzioneranno i visti turistici ma non quelli a scopo lavorativo, giornalistico o umanitario.

La risoluzione è da molti stata giudicata estrema, perché coinvolge non oligarchi o militari, ma semplici cittadini russi, proveniente da un paese con cui, almeno ufficialmente, siamo in pace
Viene dunque da chiedersi se l'astio geopolitico non degeneri in una eccessiva discriminazione di cittadini che nulla hanno a che vedere con le scelte dei loro governanti.

Uno dei commenti alle parole della presidente estone ricevuti dall'Italia è arrivato da Paolo Troiano, che sotto il tweet di Kaja Kallas ha espresso duramente il suo parere: "Suggerisco di smettere di rilasciare il visto a individui come lei. Dovrebbe rimanere nel suo Paese dato che visitare l'Europa è un privilegio che non dovremmo concedere a individui razzisti e stupidi che suggeriscono misure così stupide verso un'altra nazione". 

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